Il cinema italiano di fantascienza ha avuto alti e bassi nella sua storia. Dagli anni cinquanta e sessanta, in cui produzioni pioneristiche e artigianali attiravano l'interesse anche di Hollywood, agli ultimi decenni fatti di anonimato e progetti come minimo "difficili"; come è stato nel recente caso di 6 giorni sulla Terra, ambiziosa interpretazione firmata da Varo Venturi sui casi di possessione aliena. Il film, uscito nelle sale lo scorso giugno, è passato praticamente inosservato e questo rafforzerebbe l'opinione di chi, e sono molti, sostiene che la fantascienza italiana proprio non s'ha da fare. Eppure c'è ancora chi ci prova, puntando magari sui registri più collaudati del racconto di costume e della satira sociale. È il caso di L'ultimo terrestre, film diretto dall'autore di fumetti Gipi, al secolo Gian Alfonso Pacinotti, in uscita il prossimo nove settembre e presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia

Gli extraterrestri finalmente arrivano sulla Terra, e arrivano in pompa magna, facendosi annunciare da tutti i governi del mondo. L'ultima settimana prima della loro discesa è costellata di avvenimenti di tutti i generi, dal proliferare di culti pseudoreligiosi a folate di aggressività e persino di razzismo. Non va diversamente in Italia, paese stanco e in preda a mille problemi e in grave crisi economica, che attende l'arrivo degli alieni con il solito modo di fare cinico e disincantato. In tutto questo assistiamo alle vicende di Luca, un uomo solo e con notevoli problemi di relazione che si divide tra l'odio per il genere femminile e la segreta attrazione per una vicina di casa. Luca attraversa quell'ultima settimana tra vicende surreali e farsesche, e quando finalmente gli alieni (i classici Grigi della tradizione fantascientifica, ma con qualche particolare anatomico in più...) arrivano, sembra proprio che cerchino solo lui...

Pacinotti è un nome nuovo per il mondo del cinema, ma è invece famosissimo nell'universo dei comics, dove è attivo da circa un decennio con numerose opere pubblicate e premi vinti. Per il suo esordio nella regia non ha però scelto una sua opera, bensì una storia di Giacomo Monti, altro nome importante dell'attivissimo mondo del comics italiano, e contenuta nella raccolta Nessuno mi farà del male, pubblicata all'inizio di quest'anno. La casa di produzione Fandango ha poi deciso di produrre il film, nell'ambito di un progetto di interazione fra fumetto, cinema e letteratura. Del film si parla già da diverse settimane, cioé da quando un geniale video virale ha fatto la sua comparsa in rete: nel video una delle giornaliste televisive più note in Italia, Maria Cuffaro, annunciava tranquillamente dagli schermi di una fittizia edizione del TG3 l'imminente arrivo degli extraterrestri. Il video ha suscitato scompiglio anche nel mondo reale, e ha fatto parlare di sé e del film anche all'estero.

L'ultimo terrestre vede tra gli interpreti attori giovani e poco noti, a partire dal protagonista Gabriele Spinelli, attore "per caso" come lui stesso si definisce, e che potrebbe anche ripercorrere la stessa parabola di un altro esordiente a sorpresa come fu Sharlto Copley in District 9. Su tutti spicca però il mostro sacro Roberto Herlitzka nel ruolo del padre di Luca. Il progetto è importante, e il fatto che sia uno dei soli tre film italiani in concorso a Venezia è indice di quanto i produttori e il regista ci puntino. Restano i soliti dubbi e le solite domande: a giudicare da ciò che si sa e si vede nel trailer il film di Pacinotti, pur cercando di "descrivere la contemporaneità" come recita il sito ufficiale, non sembra staccarsi molto dai canoni della commedia di costume con accenni di satira sociale. Possibile che la fantascienza italiana possa funzionare solo agganciandola a una tradizione nobile, ma un po' datata? E in generale, possibile che la commedia all'italiana, a oltre un sessantennio dalla sua nascita, sia ancora il punto di riferimento principale del nostro cinema? Certo, si fanno anche ottimi film che non sono commedie, ma alla fine sembra che, per garantirsi incassi certi, non si possa far altro tentare le solite, collaudate, strade. Nel frattempo proponiamo il trailer esteso del film, il video virale e un'intervista a Pacinotti e Spinelli.