Torchwood, nata nel 2006 come spin off della mitica serie tv Doctor Who, ha attraversato in questi anni varie traversie. Considerata da molti più adulta e matura rispetto alla serie da cui è tratta, proprio per questo motivo ha incontrato difficoltà inattese e ascolti forse non all'altezza della qualità realizzativa. Questo nonostante l'impegno di un produttore del talento di Russell T. Davies e dell'interprete principale, un sempre grintoso John Barrowman, che ha dato al protagonista della serie, il capitano Jack Harkness, umano divenuto immortale e messo a capo della sezione speciale d'indagine Torchwood, un'impronta caratteristica che gli ha fatto conquistare fan praticamente ovunque.

Dopo due stagioni complete e una miniserie, Torchwood: Children of Earth, sembrava che il progetto fosse destinato a una pessima fine. Con un colpo d'intuito però, la BBC è riuscita a trovare un appoggio nel network via cavo statunitense Starz, già produttore di ottimi serial di qualità come Crash. La coproduzione fra i due network ha fatto sbarcare la serie negli USA con la sua quarta stagione Torchwood: Miracle Day, progetto a cui hanno lavorato autori e produttori di esperienza come Jane Espenson (un'autorità nella fantascienza televisiva). Miracle Day ha debuttato all'inizio di luglio negli USA, e qualche giorno dopo in Inghilterra, riportando ottimi risultati in termini di ascolto e gradimento, nonché recensioni positive. Eppure potrebbe non avere più spazio, almeno dal punto di vista della Starz.

A causare lo scompiglio è stato Chris Albrecht, CEO del network americano, che in occasione di un incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la Television Critics Association, ha detto chiaro e tondo che l'emittente non pensa a una nuova stagione del serial come a una priorità. "Torchwood non è uno degli show a cui stiamo pensando come a un prodotto a cadenza annuale," ha detto Albrecht. "La questione riguarda Russell T. Davies. Ha un sacco di cose in ballo: se Torchwood è in cima alla sua lista, allora si potrà fare qualcosa." In sintesi, sembra che i buoni risultati non abbiano convinto del tutto i vertici di Starz, tenuto conto che per loro si è trattato di un progetto anomalo, una coproduzione piuttosto impegnativa a cui non erano abituati.

Cosa significa tutto questo? È evidente che in questo momento Starz punta soprattutto sui generi storico e fantastico, ritenuti più appetibili per il mercato visto il successo di prodotti come Spartacus, I pilastri della Terra e il nuovissimo Camelot. E pertanto rimanda la palla nel campo di Davies, dicendo in sostanza: se lui esce con una grande idea se ne può parlare, in caso contrario abbiamo altre priorità. È noto però che la coproduzione americana ha di fatto salvato Torchwood dalla cancellazione, visto che la BBC aveva ormai preso la strada del ridimensionamento. Per Davies quindi una grossa responsabilità: tirare fuori dal cappello a cilindro un progetto in grado di convincere gli americani a continuare a produrre la serie. In caso contrario, il rischio che il Capitano Harkness sparisca definitivamente dagli schermi si farà piuttosto concreto.