Albert Sanchez Pinol, spagnolo di Barcellona, non è uno scrittore di fantascienza, ma il romanzo Congo. Inferno verde (Pandora al Congo, 2005) ha caratteristiche che lo accostano anche al filone fantascientifico.

La voce narrante è quella di un giovane scrittore “fantasma”, un ghost writer di nome Thomas Thompson. All’inizio della vicenda ha diciannove anni, vive nella Londra del 1914, è orfano e fino a poco tempo prima ha vissuto sempre in orfanotrofio. Ora vive nella pensione della signorina Pinkerton e per caso ha l’occasione di diventare il ghost writer di Frank Strub, che a sua volta è il ghost writer di un famoso autore, il dottot Fang, che pubblica improbabili avventure di inglesi in terra d’Africa. Ovviamente lavora a ritmo serrato per pochi spiccioli. Qualche tempo dopo Strub muore e Thomas scopre che la catena dei ghost writer del dottor Fang era molto più lunga.

Sempre in quell’occasione ha la ventura di conoscere Edward Norton, agiato avvocato che gli propone di scrivere quanto gli racconterà un suo assistito, che è in prigione, in attesa del processo, con l’accusa di duplice omicidio. Thomas, in qualità di aiutante dell’avvocato, ha il permesso di entrare nel carcere dove è rinchiuso Markus Garvey che gli racconta una storia avventurosa, appassionante e incredibile.

Markus, dopo una infanzia di stenti come stalliere e uomo di fatica entra al servizio di un ricco inglese, i cui figli William e Richard decidono di andare in Africa e precisamente nel Congo, senza avere idee precise di cosa fare. Portano con loro Markus, assoldano un negro che chiameranno Pippo che farà da interprete con il centinaio di portatori neri che hanno assunto. Dopo un lungo viaggio trovano l’oro e iniziano a scavare una miniera, ma dai cunicoli emergeranno uomini bianchi, calvi, con sei dita per mano e altre stranezze. Ci sarà anche una donna, Amgam, che diventerà di proprietà di William, ma sarà amata senza speranza da Markus.

Dalla miniera emergeranno centinaia di Tectoni, così vengono battezzati gli uomini delle caverne. Provengono da una città sotterranea vasta come un continente. Dopo la fuga di tutti i negri e di Pippo, i due fratelli e Markus lotteranno contro questa invasione, ma saranno fatti prigionieri e portati sottoterra. È solo l'inizio di una trama ricca di rovesci e colpi di scena. Interessante romanzo di fantascienza e d’avventura, Congo. Inferno verde è anche una satira anti-imperialista e una denuncia del colonialismo e di quanto di negativo abbia prodotto.

L’autore. Albert Sànchez Pinol (nato a Barcellona nel 1965), ha pubblicato nel 2002 il suo primo romanzo La pelle fredda che è stato insignito del Premio Ojo Critico della RNE (Radio Nacional de Espana) ed è stato un grande successo di vendite in Spagna. Membro del Centro de Estudios Africanos, in qualità di antropologo africanista, Sànchez Pinol aveva precedentemente pubblicato Pagliacci e mostri, un libro i cui protagonisti sono personaggi come Mobutu, Bokassa, Hailé Selassié o Idi Amin, e il cui sottotitolo dice tutto: La storia tragicomica di otto dittatori africani.

La quarta di copertina. Che cosa accomuna uno scrittore squattrinato, un condannato a morte, la foresta congolese e la febbre dell'oro? Londra 1914. Thomas Thompson si guadagna la vita come ghost writer di un celebre scrittore di romanzi d'avventure. Un giorno, riceve da un avvocato l'incarico più bizzarro che gli sia mai stato affidato: scrivere la storia di Marcus Garvey, un uomo condannato alla pena di morte per l'omicidio dei fratelli Craver, figli scapestrati e perdigiorno di un duca inglese, nel cuore della jungla africana. Lentamente, Garvey arriva a conquistarsi la fiducia di Thompson raccontandogli la sua versione dei fatti: una storia tanto incredibile da sembrare inventata, in cui si narra di una miniera d'oro trasformata in fortino di guerra e di una città sotterranea estesa come un continente, di una fanciulla più bianca della neve e di una tormentata storia d'amore... Acclamato dalla critica come uno dei romanzi più originali e divertenti della scena letteraria europea, Congo. Inferno verde si rivela per quello che realmente è: una riflessione sui rapporti di forza tra padrone e schiavo, tra chi cammina alla luce del sole e chi, dal sottosuolo, cova una vendetta che non ha pari.

Albert Sanchez Pinol, Congo. Inferno verde (Pandora al Congo, 2005)

Traduzione Ursula Bedogni, Fazi Editore, pagg. 479, euro 19,50