"Con Bug Jack Barron sono stato denunciato dal parlamento inglese come degenerato, come comunista dai fascisti e come fascista dai comunisti. La pubblicazione di The Iron Dream è stata proibita per otto anni in Germania. Io però sapevo che Osama the Gun sarebbe stato il mio romanzo più controverso dal punto di vista politico e che difficilmente sarebbe arrivato alla pubblicazione sul suolo statunitense, vista la sua simpatia per il diavolo."

E se lo dice lui, c’è da crederci. Sono infatti le parole di Norman Spinrad, autore di fantascienza (e non solo) americano, oggi settantenne, il quale a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta ha scritto le sue opere forse più significative, proprio le due da lui citate nel virgolettato. Bug Jack Barron (1969) è un romanzo cinico e crudo (almeno per i tempi) dove si racconta la parabola di frontman televisivo che scopre un complotto segreto per raggiungere l’immortalità e i terribili metodi seguiti per ottenerla, di fronte ai quali ogni ideale, ogni valore umano impallidisce. The Iron Dream (1972) è romanzo di storia alternativa, ai confini dello sperimentale, in cui si immagina che Hitler sia emigrato negli Stati Uniti diventando un autore di fantascienza di successo con Lord of the Swastiska (riportato per intero all’interno di The Iron Dream), dove si sviluppa l’ascesa del nazismo al potere portando all’estremo le simbologie del regime, raccontando una storia eroica ambientata in un futuro post-atomico (ovviamente il tutto il chiave di feroce satira sia di natura politica, sia di natura letteraria, quest’ultima contro l’abbondante letteratura fantascientifica classica di matrice eroica e – in ultima istanza, secondo l’autore – fascista).

Questo è Norman Spinrad. Già da qualche anno l’autore era al lavoro sul progetto Osama the Gun, di cui ha pubblicato estratti in rete a partire dal 2007. Ha ora preso la decisione di autopubblicarsi su Amazon, mettendo però a disposizione gratuitamente un terzo del romanzo per una prima lettura (il link è fra le Risorse in rete). Di cosa si parla esattamente in Osama the Gun?

"Il 10 settembre 2001 – si legge nel blog di Spinrad – ho dormito a pochi chilometri da Ground Zero. Al risveglio, avevo davanti agli occhi le nuvole funeree delle Torri Gemelle. Con il tempo ho maturato l’idea che servisse un testo che non si limitasse a descrivere le reazioni degli americani, ma portasse il lettore nel terreno alieno della coscienza jihadista, facendo vivere in prima persona e quasi con empatia le complessità morali di quel mondo. Questo perché gli atti di terrorismo sono riusciti a dare un connotato demonico all’Islam agli occhi di una civiltà occidentale per secoli multiculturale e, al contrario, a connotare – agli occhi degli islamici – gli Stati Uniti come il Grande Satana."

Osama the Gun è ambientato in un futuro non lontano dove il gruppo terroristico "I figli di Osama" ha istituito un califfato islamico dotato di armi nucleari fornite dal Pakistan e sostenuto dai soldi del petrolio arabo. Il protagonista è un giovane e "sincero" martire che però ha occasione, prima di compiere la sua missione, di vedere il mondo. Il suo martirio avverrà comunque, anche se in modo meno convinto. "In tutto ciò – spiega l’autore – Osama è divenuto ormai un'icona, un po’ come Che Guevara, un simbolo sfruttato da forze islamiche per esempio per combattere le forze americane che hanno invaso la Nigeria per i pozzi di petrolio. Insomma un'immagine positiva, idealistica. Volevo però che il lettore potesse misurare sulla propria pelle la distanza fra il martire ingenuo e l’icona del terrorista Osama, che potesse sperimentare le differenze fra le odiose azioni terroristiche realizzate in nome dell’Islam e l’Islam come religione."

A quanto pare, nessun editore ha colto questo messaggio decidendosi a pubblicare Osama the Gun. Per cui Spinrad si è lanciato nell’esperimento di autopubblicarsi direttamente in formato elettronico (anche se l'opera è stata in effetti pubblicata in una versione francese). Fino a ottobre, il testo completo sarà disponibile su Amazon al costo di sette dollari. "E poi vedremo – conclude l’autore – anche se penso che i motivi per leggere il testo trascendano le logiche di business." Di seguito anche un breve trailer realizzato da Spinrad in persona.