Da che mondo è mondo, online ce le si è sempre date di santa ragione. Fossero le guardie e ladri di Counter-Strike o gli eserciti di Wolfenstein, fino ai match più trendy degli ultimi Call of Duty. Nessuno ha mai fatto troppo caso al perché. Bastava indossare una divisa di un altro colore. Per Splash Damage – un nome, una garanzia per i patiti degli scontri a squadre - non più. La sfida del futuro è inserire anche le battaglie online in un contesto più ricco e approfondito, che non si limiti a una successione di mere sparatorie.

A quel futuro gli autori dei due mitici Enemy Territory hanno già affibbiato un titolo: Brink. Prodotto per Pc, Ps3 e Xbox 360 da Bethesda Softworks, la casa che si è assicurata i servigi dell'id Software di John Carmack, che tornerà a settembre con Rage e un nuovo motore grafico, ma intanto presta la tecnologia a Splash Damage, Brink è un first person shooter che inietta un po' di carattere singleplayer all'interno di un progetto votato anima e corpo all'esperienza multigiocatore più impegnativa. Si è ancora divisi in due team che si affrontano imparando a memoria, partita dopo partita, i segreti delle varie mappe, ma allo stesso tempo si prende parte anche alla storia che racconta per quale motivo quell'aeroporto oppure quella baraccopoli siano al centro di una disputa tra gente in tenuta antisommossa e tizi vestiti da straccioni, tutti armati fino ai denti.

Ciascuna battaglia, in cui non conta tanto la gara a chi elimina più avversari quanto il coordinarsi per conseguire determinati obiettivi e impedire che gli altri lo facciano per i loro, è un preciso episodio della guerra combattuta da Sicurezza e Resistenza sullo sfondo dell'Arca, un'utopica metropoli galleggiante alla deriva in un pianeta sull'orlo della distruzione. Mentre la partita viene caricata, si è catapultati nella trama da un breve filmato, che vede protagonisti gli stessi personaggi del proprio team che poi si confronteranno fucili in pugno, filmati che sono utilizzati anche per sottolineare il raggiungimento di un obiettivo e la vittoria del match, donando al multiplayer di Brink un'inedita verve narrativa vicina alla classica campagna singleplayer, che invece è assente, almeno nell'accezione più comune. Quello architettato da Splash Damage è infatti un multiplayer flessibile, che prevede scontri tra due squadre da otto, ma che si adatta a seconda delle esigenze delegando eventualmente ruoli all'intelligenza artificiale, in modo da passare senza soluzione di continuità dal singleplayer alla cooperativa e via via fino al succo del discorso, cioè il multiplayer a squadre per sedici giocatori suddivisi nelle categorie a disposizione: soldato, medico, ingegnere, spia.