È interessante poi notare come la prima grande eroina donna sia nata proprio nel periodo

della Seconda Guerra Mondiale in cui il Fronte Interno americano era caratterizzato dalla chiamata delle donne a lavorare nell'industria bellica per sostenere lo sforzo e il sacrificio degli uomini sui campi di battaglia sparsi un po' in tutto  il mondo. L'immagine che la propaganda americana usò per attirare le donne negli arsenali e nell'industria pesante fu quella di Rosie the Riveter, cioè Rosa la rivettatrice, una donna in camicia da lavoro e fazzoletto in testa che sorridendo soddisfatta mostra con orgoglio il braccio robusto con cui in fabbrica costruisce aeroplani. Ci sono quindi donne nuove che si riconoscono in queste immagini, Rosie the Riveter e Wonder Woman.  In una dele storie di questi anni addirittura Wonder Woman difende metaforicamente Rosie the Riveter distruggendo un nemico, il Dr. Frenzi, che travestitosi da George Washington spingeva le donne a non andare a lavorare negli arsenali cercando di convincerle che erano troppo deboli.Negli anni Cinquanta, le donne vennero convinte a lasciare le fabbriche e a tornarsene a casa a cucinare e a fare bambini. Inoltre la pubblicazione nel 1953 del trattato Seduction of the Innocent pubblicato dallo psicologo Frederic Wertham mise i fumetti al bando perché considerati diseducativi e pericolosi per le giovani menti impreparate a capire le implicazioni di ciò che veniva raccontato nelle storie. In particolare, Wonder Woman venne accusata di essere lesbica e di fornire un cattivo esempio per le giovani lettrici, insieme al gruppo di amiche, anch'esse lesbiche, che la supportavano, inoltre la sua forza e indipendenza erano una minaccia per la società patriarcale. Sembrava molto naturale all'epoca, e lo è spesso ancora oggi, considerare lesbica e quindi implicitamente un pericolo, una donna forte e intelligente.  Con le accuse di Wertham l'ideale femminista di Wonder Woman venne totalmente ribaltato e il fumetto per sopravvivere fu costretto a cambiare traiettoria, concentrandosi maggiormente sulla storia d'amore tra Diana Prince e Steve Trevor e diminuendo la lista di armi e di superpoteri utilizzati dall'eroina amazzone.

Negli anni Sessanta, la situazione non migliora affatto con Wonder Woman molto più simile nell'aspetto a Jackie Kennedy e molto più interessata ad essere alla moda che a parlare di ideali femministi. Era anche più vulnerabile come eroina, senza il suo aereo invisibile e i suoi poteri di guarigione e di telepatia.

Un cambiamento avviene negli anni Settanta. Nel 1972 la famosa femminista americana Gloria Steinem, editor della rivista Ms. Magazine, ancora oggi pubblicata con successo, esce con il primo numero e sulla copertina c'è proprio lei, Wonder Woman, considerata in quel periodo un'icona femminista. Nel 1973 la DC Comics decide di riportare il personaggio al suo antico splendore, ridandole l'aereo invisibile e scrivendo nuove storie più interessanti. Nel 1975 inizia poi la produzione della serie televisiva interpretata dalla indimenticabile Linda Carter, che però non è stata la prima attrice scelta per la parte. Nel 1974 la ABC e la Warner Bros avevano realizzato un pilot dal titolo molto semplice di Wonder Woman in cui il personaggio era stato aggiornato, trasformandolo in una spia senza super poteri che deve recuperare alcuni libri di codici segreti, con un'attrice, Cathy Lee Crosby, bionda e minuta che non aveva niente a che vedere col personaggio originale dei fumetti. Il pilot non riuscì molto bene e si decise di realizzare un secondo pilot, questa volta mantenendosi fedeli alla storia originale di Marston. L'attrice prescelta, la venticinquenne Linda Carter, era molto simile all'immagine dei fumetti e malgrado non avesse molta esperienza di recitazione, riuscì comunque a bucare lo schermo. La prima stagione era ambientata nella Seconda Guerra Mondiale, ma quando la serie venne acquistata dalla CBS, si decise di portare le storie ai giorni nostri (cioè agli anni Settanta) e con uno stratagemma si è riuscito a far collaborare Wonder Woman con il figlio di Steve Trevor, che guarda caso è identico al padre, di cui Wonder Woman era stata molto innamorata e che è stato interpretato sempre dallo stesso attore Lyle Waggoner. Sono state prodotte due stagioni dalla CBS, ma poi il pubblico ha iniziato a scendere e la serie è stata interrotta. In Italia, la prima stagione ambientata durante la guerra non è mai arrivata mentre sono state trasmesse con notevole successo la seconda e la terza stagione.