Atlantis, Endeavour, Discovery, Columbia, Challenger. Ecco i nomi di un'autentica squadra vincente. Hanno sfidato i confini dello spazio e del tempo e, sebbene gli ultimi due siano andati distrutti in due tragici incidenti, tutti e cinque sono sempre stati l'orgoglio del programma spaziale americano. Dal 12 aprile 1981, data in cui il primo Space Shuttle, il Columbia, volò guidato dagli astronauti John Young e Robert Crippen, i cinque pionieri dello spazio sono stati protagonisti di oltre centotrenta missioni. Ma dopo trent'anni di onorato servizio, anche per una squadra così arriva il momento di ritirarsi dal campo di gioco. La NASA ha infatti deciso di interrompere il programma che vede protagonisti gli Space Shuttle.

Progettato come un sistema di navigazione spaziale riutilizzabile, uno Space Shuttle è costituito da tre componenti: una coppia di razzi vettori, che hanno il compito di portare l'apparecchio oltre l'atmosfera, un serbatoio di carburante che alimenta i razzi e infine l'orbiter, la navicella vera e propria. Una volta raggiunta l'orbita, i razzi e il serbatoio vengono sganciati e lasciati bruciare nell'atmosfera, mentre l'orbiter rimane nello spazio con a bordo l'equipaggio e il carico. Al termine della missione l'orbiter ritorna sulla Terra, attraversa i vari strati dell'atmosfera con la protezione di uno scudo termico in grado di sopportare le altissime temperature che si sprigionano a causa dell'attrito con l'aria e infine plana come un aliante atterrando su un'apposita pista di atterraggio.

Uno Shuttle durante le fasi di atterraggio.
Uno Shuttle durante le fasi di atterraggio.

Nel corso degli anni gli Shuttle si sono resi protagonisti di tappe importantissime per la comprensione dell'Universo da parte dell'uomo, come diversi esperimenti in assenza di gravità, il trasporto e l'assemblaggio dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale o ancora il trasporto in orbita del telescopio spaziale Hubble da parte dello Shuttle Discovery, nel 1990.

Tante vittorie, ma anche qualche tragico fallimento. Nel 1986, lo Shuttle Challenger esplode dopo poco più di settanta secondi dal decollo, uccidendo l'intero equipaggio. Nel 2003 una sorte non migliore tocca allo Shuttle Columbia, il quale si disintegra a contatto con l'atmosfera nella fase di rientro. Anche in questo caso, purtroppo, non ci sono stati sopravvissuti tra i membri dell'equipaggio.

Dopo anni di onorato servizio, circa centotrenta voli, trecentocinquanta passeggeri e mezzo miliardo di chilometri, gli Shuttle andranno in pensione. Terminato l'assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale, i padroni del cielo diventeranno pezzi da museo. Nel vero senso della parola. Infatti l'Atlantis verrà esposto al Kennedy Space Center, l'Endeavour al California Space Centre e il Discovery al Museo Aerospaziale di Washington.

Un'epoca di voli nello spazio si è quindi conclusa, ma soltanto per lasciare spazio a nuove avventure, nuovi programmi spaziali e nuovi velivoli. Auguriamo quindi un buon meritato riposo ai tre superstiti di un'importante squadra e ricordiamo sempre quei coraggiosi astronauti grazie agli sforzi dei quali l'Universo, oggi, ci sembra un po' meno misterioso e oscuro.