Insomma, Terra Nova continua a incocciare in vari ostacoli. Il serial ispirato da Steven Spielberg e scritto tra gli altri da Craig Silverstein (The Invisible Man, La zona morta, Bones), Kelly Marcel (Bronson) e Allan Loeb (New Amsterdam) racconta le vicende della famiglia Shannon, che dall'anno 2145 torna indietro nel tempo di ottantacinque milioni di anni per unirsi a Terra Nova, la colonia umana che ha il compito di ricostruire la civiltà partendo dall'era dei dinosauri. Il serial è uno dei prodotti più attesi del 2011, considerato un kolossal in grado di ridefinire i canoni della fantascienza televisiva. Ma non riesce ad andare in onda. La prima del pilot, programmata per maggio, era già slittata in autunno a causa della complessità degli effetti speciali di livello cinematografico e, a quanto si dice, anche delle perplessità emerse durante le prime proiezioni riservate. Ora però nuove difficoltà si profilano all'orizzonte, tanto che il network televisivo della Fox non ha ancora deciso una data certa per la messa in onda.

Che sta succedendo alla perfetta macchina organizzativa di Spielberg e soci? A scombinare le carte è stata, almeno secondo le fonti ufficiali, la decisione di Fox di programmare un pilot della durata di due ore, contro la durata di un'ora inizialmente ipotizzata. Senonché pare che un girato complessivo per riempire due ore di programmazione non ci sia. Incredibile, ma sembra vero: le riprese effettuate in Australia sono state rese difficili dalle piogge incessanti, tanto che a un certo punto la produzione ha sbaraccato pensando di avere comunque materiale a sufficienza per l'episodio pilota, da completare con le successive elaborazioni in computergrafica. Adesso non solo gli effetti visivi sono da ampliare ed estendere, ma in ogni caso non basterebbero a riempire uno slot di quella durata.

Ora, come è possibile che nell'organizzazione di una produzione da quasi venti millioni di dollari (questa è la cifra di cui si parla per il solo pilot), si possa incappare in una debacle così clamorosa? Anche perché, ed è il punto centrale, è la stessa sceneggiatura del pilota a non prevedere una durata di centoventi minuti. Con una, chiamiamola incomprensione, che sta molto, molto a monte rispetto all'inizio delle riprese. Tutto questo chiama in causa i rapporti tra i vari livelli della produzione, cioè qualcosa che fonti interne a una delle società coinvolte hanno così definito: "Ci sono troppi cuochi in cucina". Fin dall'inizio Terra Nova ha subito gli effetti di un elevato turnover degli executive producer coinvolti: tra Amber Entertainment, Chernin Entertainment e Fox Network, pare più di una dozzina; a cui si sono aggiunti un certo numero di autori, di cui Silverstein e Marcel sono stati solo gli ultimi. Tutto questo mentre la Fox lasciava in sospeso la decisione definitiva sulla durata del pilot.

Naturalmente è già partito, in sordina, il gioco dello scaricabarile. C'è chi incolpa soprattutto il regista Alex Graves (Journeyman, il pilot di Fringe), per non aver tenuto conto delle situazioni metereologiche stagionali durante le riprese australiane. Altri, principalmente dalla Fox, puntano il dito sul produttore Brannon Braga e lo showrunner Rene Echeverria. Un portavoce Fox ha infatti dichiarato: "Brannon ha travisato le cose in fase di stesura dello script, e Alex e il suo supervisore allo script hanno calcolato male il timing per le riprese". Comunque la si veda, il risultato finale è un pasticcio. Se nei prossimi giorni Fox non cambierà idea sulla durata del pilot, le alternative sono: o rimpinguare lo script girando le scene mancanti in studio o in altre località, dato che di tornare in Australia non se ne parla; oppure cavarsela riciclando altro materiale girato e adattando la sceneggiatura di conseguenza. In ogni caso una pessima figura da parte dello showbusiness televisivo, e un rischio di ulteriore slittamento del debutto del pilot che si fa sempre più concreto.