“Dagli oblò vedevo le nuvole e le loro ombre leggere proiettate sulla lontana e cara Terra. Poi, guardando il cielo, si risvegliò in me il figlio del colcosiano: il cielo era nero, pieno di stelle, come un campo arato e seminato di fresco. Ero felice, ma c'era in me paura quando pensavo che m'era stato affidato questo ordigno cosmico, tesoro inestimabile costato tante fatiche e denaro al mio popolo.”

Queste poetiche parole furono pronunciate dall'astronauta Jurij Alekseevič Gagarin che il 12 aprile del 1961, lasciò la terra a bordo della navicella spaziale Vostok  1 (Oriente 1),  per compiere un volo in orbita intorno alla Terra. Gagarin all’epoca aveva appena 27 anni e fu scelto tra 3461 candidati. In questi giorni si ricorda quella ricorrenza e si festeggiano i Cinquant’anni di volo umano nello spazio. Il viaggio dell’astronauta sovietico durò solo 108 minuti, ma apri le porte ad un futuro che otto anni più tardi avrebbe portato l’uomo sulla Luna. Oggi, quel futuro è un bel po’ opaco. L’idea di conquistare lo spazio non affascina più, non fa presa - come si suo dire -  sull’immaginario collettivo. Neanche quando si parla di portare l’uomo su Marte, il mitico pianeta rosso.

Eppure c’è stato un tempo in cui il volo spaziale sembrava davvero – e forse lo era – la concretizzazione dei sogni degli scrittori di fantascienza. Anzi, si può quasi parlare di un percorso parallelo tra storia della science fiction e storia del volo spaziale. Non ci sono, ovviamente, prove statistiche o di altro genere, ma se osserviamo attentamente i due fenomeni, non c’è dubbio che ci sono delle forti connessioni, nell’uno e nell’altro senso. Pensiamo al fatto che molti astronauti americani hanno apertamente dichiarato di aver scelto questo “mestiere” per aver visto da bambini una serie televisiva come Star Trek o di aver letto romanzi di questo genere narrativo. Oppure, di come in coincidenza di grandi eventi spaziali, ci sia stato un piccolo boom nel campo della science fiction letteraria e non solo, come quando nel 1957 apparvero, anche nel nostro Paese, diverse collane e riviste a seguito della messa in orbita da parte dei sovietici dello Sputnik, il primo satellite.

Oggi, purtroppo, sia la fantascienza sia il volo spaziale sembrano due “sogni” sbiaditi, ma che non è detto che entrambi non ritornino a splendere di nuovo, magari proprio grazie ad un’influenza reciproca. Chissà che un giorno, il primo volo su umano su Marte, non alimenti anche la fantascienza letteraria e la faccia  ritornare ad essere la regina dell’Immaginario Collettivo.

Proviamo a tenere accesa la fiamma di entrambi i sogni, con un’intervista a Paolo Aresi, di cui è uscito su Urania il suo nuovo romanzo dal titolo Korolev e che per protagonista proprio il padre dell’astronautica sovietica. Lo speciale, invece, è dedicato a Thor e agli altri supereroi ce da qui all’estate arriveranno sul grande schermo, con in particolare due ottimi articoli di Ivan Lusetti. Ci sono poi le rubriche, con menzione speciale per Roberto Paura che analizza romanzo e film del secondo capitolo della trilogia tolkeniana de Il Signore degli Anelli e Silvio Sosio, il nostro Direttore Responsabile, che ci introduce nel mondo degli ebook, segnalandoci le novità sul mercato, ovviamente di fantascienza. Ci occupiamo anche di un film molto atteso World Invasion, ossia Battle Los Angeles che a quanto pare ha più d’un motivo d’interesse. Infine, vi proponiamo un racconto cyberpunk di Roberto Furlani dal titolo Neuronica. Buona lettura.