Certo, la serie TV FlashForward non è proprio esattamente finita dando tutte le risposte alle domande che aveva aperto. La storia viene più o meno conclusa, sì, ma restano misteri, restano vicende private irrisolte, resta insoddisfazione. E per quanto secondo gli alti standard richiesti da ABC la serie sia stata un fallimento, è vero anche che in termini assoluti ha avuto un pubblico considerevole, e tra questo pubblico molti fan. Che non sono stati affatto felici della chiusura della serie, anzi.

Come è noto, FlashForward è stata tratta dal romanzo omonimo dello scrittore canadese Robert J. Sawyer. Romanzo a nostro avviso decisamente più interessante della serie stessa, comunque abbastanza differente: l'aspetto che interessava l'autore era soprattutto quello scientifico, il balzo in avanti era di ventun anni. Non c'erano gialli, non c'erano complotti. Nella serie tv il balzo in avanti è di soli sei mesi, e non è un effetto imprevisto di un esperimento ma il risultato di un complotto.

Nonostante ciò, capita molto spesso che appassionati della serie avvicinino Sawyer chiedendogli di scrivere un seguito della vicenda, che almeno su carta stampata mettesse una chiusura decente alla storia.

"Ci sono innanzitutto motivi contrattuali che impediscono a me - o a chiunque altro - di scrivere questo seguito: io possiedo i diritti sui personaggi e l'ambientazione del mio libro, ma non su tutte le modifiche e aggiunte della ABC. L'ABC d'altronde non può far nulla senza chiedere a me l'autorizzazione."

Ma non è chiaramente solo un fatto di contratti. "Mi spiace, ma sarebbe una pessima mossa per la mia carriera. Sarebbe come se Joseph Finnies se ne stesse fisso all'angolo della strada facendo finta di essere Mark Benford, gridando "perché ero sbronzo, ok?" ai passanti, aspettandosi che qualcuno cogliesse la citazione. No, bisogna metterci una pietra sopra e andare avanti."

Sawyer può comunque essere soddisfatto del successo del suo libro. "Il mio romanzo FlashForward è stato pubblicato in tutto il mondo in oltre una dozzina di lingue diverse, e in inglese viene continuamente ristampato da dodici anni. Ha una conclusione precisa, ed è esattamente la pura espressione di come io vedo la storia dell'incidente durante l'esperimento di fisica delle particelle di Lloyd Simcoe. È la mia parola definitiva sull'argomento, e non scriverò altro al riguardo in nessuna versione del suo universo."

Sawyer chiude ringraziando comunque gli appassionati. "Sono molto toccato dall'affetto che la gente ha per questa serie, che è piaciuta molto anche a me, e sono molto grato per il loro supporto".

Robert J. Sawyer sarà a Milano dal 2 al 5 giugno prossimi ospite della convention DelosDays 2011, www.delosdays2011.it. Un suo racconto è incluso nel numero 62 di Robot in uscita tra pochi giorni.