Nonostante ci fosse dietro una major come Electronic Arts, il primo Dead Space era frutto della passione di un team relativamente piccolo, raccolto intorno alla figura di Glen Schofield, allora general manager dello studio Redwood Shores, con una vita da pittore ancora prima che game designer e un passato fatto di mostre e film d'animazione. Ciò che colpisce di Dead Space è proprio la potente direzione artistica che ha guidato il progetto, con il coinvolgimento nello sviluppo del titolo per Pc e console delle stesse personalità del mondo dei comics, da Warren Ellis ad Anthony Johnston, incaricate poi di espanderne l'universo su altri media come dvd e fumetti, maturando un diverso approccio ai videogiochi segnato, in quegli anni, anche dall'uscita di Bioshock.

Tanto sull'astronave fantasma di Dead Space, quanto nella città sommersa di Bioshock, il vero protagonista è lo scenario. C'è una storia vissuta direttamente sulla sua pelle dal giocatore e ce n'è un'altra, più grande, raccontata dall'ambiente di gioco, che si respira mentre ci si addentra guardinghi nel ventre della balena circondati da manifesti, slogan, macchie di sangue, graffiti.

Dopo l'esordio del 2008 - un'epoca di importanti cambiamenti per Electronic Arts, segnata non solo dal cult Dead Space, che recuperava certi echi dell'Ea di Project Firestart del 1989, ma anche dalla voglia di innovare di Mirror's Edge e dall'acquisizione di Bioware, la software house di Mass Effect – l'horror fantascientifico dell'ex Redwood Shores oggi Visceral Games non è più una scommessa, ma uno dei blockbuster su cui il produttore statunitense punta maggiormente ed è con queste premesse che arriva adesso su Pc, Ps3 e Xbox 360 Dead Space 2, un titolo ad alto budget creato apposta per mozzare il fiato tra architetture elaborate, sequenze roboanti, allucinazioni malate e una grafica sorprendente.

Nel frattempo Glen Schofield ha salutato Electronic Arts per andare a dirigere lo studio Sledhammer Games di Activision e l'Usg Ishimura, il labirintico cargo minerario nel quale si svolgeva il primo episodio, è stata momentaneamente parcheggiata. Al loro posto ci sono Steve Papoutsis, uno dei produttori che hanno seguito la serie fin dall'inizio, e la base lunare Sprawl, colonia terrestre costruita su un satellite di Saturno. Tra le conferme abbiamo invece il veterano Isaac Clarke, l'astronauta alter ego del giocatore che ricorda, già nel nome, quali siano le coordinate entro cui si muove Dead Space, figlio di fascinazioni squisitamente fantascientifiche che si appellano a Isaac Asimov e Arthur C. Clarke, ad Alien come a Solaris e Punto di non ritorno. Come Ripley, Isaac è l'unico sopravvissuto al disastro dell'Ishimura, la sua Event Horizon, trasformata in un girone infernale a causa di un totem alieno meno amichevole di quello di 2001, in grado di influenzare le menti, materializzandone i pensieri un po' alla maniera del pianeta della pellicola di Andrej Tarkovskij, e adorato come una reliquia dai fanatici di una religione pseudoscientifica che rievoca i demoni Carl Sagan.

Se nel primo Dead Space Isaac Clarke, che stava alla larga da filmati e non apriva bocca, era principalmente il simulacro attraverso il quale vivere un'esperienza, un cavaliere in futuristica armatura in mezzo ad atmosfere techno gotiche e torture da inquisizione, in Dead Space 2 il taciturno ingegnere della Concordance Extraction Corporation guadagna la parola e le luci dei riflettori, in quella che diventa a tutti gli effetti la sua storia, intrecciata ovviamente con gli intrighi di Unitology e le vicissitudini del Marchio, il cui influsso nefasto ha raggiunto in qualche modo Sprawl, gettando la stazione nel caos, così come aveva fatto in precedenza con l'Ishimura e l'impianto minerario di Aegis VII.

Già scampato una volta ai necromorfi, Isaac si risveglia in un ospedale di Saturno per scoprire che l'incubo non è finito. Le mostruose creature che si aggirano per la base non devono però distrarre da un altro nemico, più infido e pericoloso, con il quale dovrà fare i conti: se stesso. La follia è uno dei temi cardine della serie, immersa in quello spazio profondo che, con la sua solitudine e i suoi mostri, rappresenta la massa oscura delle nostre paure.