La vera arma segreta di Falling Skies ha un solo nome: Steven Spielberg. A raccontare quanto sia stato importante il suo coinvolgimento ci ha pensato il produttore esecutivo Robert Rodat: "Non è possibile esagerare nel descrivere il ruolo avuto da Spielberg nella creazione degli alieni". I dettagli erano così importanti per lui che "avrebbe pesato la polvere sollevata da un piede, perché il pubblico potesse determinare il peso degli alieni".

Inoltre, niente uomini con costumi da alieno, niente alieni con la testa enorme come in Roswell. "Dal punto di vista degli effetti visivi, l'aspetto più importante per Spielberg era creare un alieno come non lo si era mai visto prima. Ha seguito ogni passaggio, dall'ideazione alla realizzazione." Ma non solo: "Quello che contava era che doveva sembrare spaventoso. Ci sono due o tre varianti dell'alieno all'interno del telefilm, ma nessuno di loro assomiglia a qualcosa di già visto".

Falling Skies inizia pochi mesi dopo l'invasione aliena. I sopravvissuti si sono riuniti cercando di trovare fonti di sostentamento e organizzare un piano di attacco. Gli invasori hanno preso anche il controllo dei bambini, tramite una sorta di briglia, per usarli come droni. Anche questa è stata un'idea di Spielberg: "L'idea che aveva colpito il regista è che gli adulti venissero uccisi se rappresentavano una minaccia, mentre i ragazzi venivano catturati, cambiati e alterati, per motivi ignoti". La briglia è una logica conseguenza, e ciò che fa ai ragazzini verrà spiegato nel corso del telefilm. Per dare il credito a chi è dovuto, il concetto di briglia era dello stesso Rodat: "Spielberg ha avuto l'idea dei ragazzini trasformati, io ho aggiunto l'idea della briglia. Tutto è cominciato quando ho cercato di immaginare quale sistema potessero usare".

Falling Skies arriverà sugli schermi a giugno, e con loro anche l'invasione aliena.