Cosa sarebbe successo nella terza serie di Dollhouse? Alla domanda dei fan del serial fantascientifico creato da Joss Whedon (Buffy l'Ammazzavampiri) risponde il produttore e sceneggiatore Tim Minear, che nel corso di un'intervista concessa al sito Blastr ha rivelato quale sarebbero stati gli sviluppi fondamentali del plot della serie, chiusa anticipatamente dalla Fox al termine della seconda stagione. 

Minear, che ha sceneggiato anche alcuni episodi di Angel e Firefly, ha affermato che il problema principale di Dollhouse era costituito dall'incapacità del personaggio principale (la doll Echo, interpretata da Elisa Dushku) di ricordare le sue azioni passate, che alla lunga rendeva monotona la serie. È proprio questo il punto nevralgico su cui gli sceneggiatori sarebbero intervenuti: "Quando abbiamo iniziato a permetterle di ricordare gli eventi [...] si è trasformata in qualcun altro. Penso che ciò che avreste visto nella terza stagione [...] trasformata in uno spettacolo supereroistico. Sarebbe stato un po' più vicino a Buffy, per certi versi".

Il materiale per fare della Dushku una supereroina di sicuro non sarebbe mancato: dopo aver assunto sul video quasi quaranta personalità diverse (una a episodio), con altrettante abilità specifiche, di certo Echo sarebbe stata all'altezza delle aspettative dei fan di Dollhouse e di Buffy, dove la Dushku aveva recitato nei panni della Cacciatrice Faith.

Rivela inoltre Minear che la cancellazione del serie mentre la seconda stagione era ancora in preparazione ha fatto sì che gli ultimi quattro/cinque episodi contenessero un sunto di quel che sarebbe dovuto accadere in seguito nel progetto originario del creatore e degli sceneggiatori di Dollhouse. Insomma... probabilmente tutto quel che sarebbe servito a Dollhouse era un po' di tempo per mostrare appieno le sue potenzialità.