Quando sentiamo parlare di togliere i libri dalle biblioteche perché un autore ha espresso opinioni non gradite, e di minacce più o meno velate ai bibliotecari che non volessero adeguarsi, proviamo un vero e proprio orrore.

E l'orrore è ancora maggiore quando non è un ricordo storico del Ventennio o una notizia proveniente da qualche dittatura del terzo mondo, ma un'iniziativa appoggiata dall'assessore alla cultura di una delle province più ricche di cultura d'Italia, Venezia.

Riassumiamo i fatti, perché forse non tutti ne sono a conoscenza, anche perché la notizia non si è vista in giro se non rimbalzata su Facebook o su qualche blog. È apparsa ieri sul Gazzettino, il quotidiano più letto in Veneto: un consigliere del Pdl del comune di Martellago, Paride Costa, e da un cittadino, Roberto Bovo, hanno lanciato l'iniziativa di bandire dalle biblioteche tutti gli scrittori che hanno fatto dichiarazioni a favore di Cesare Battisti. L'idea è stata ripresa con entusiasmo dall'assessore alla Cultura della Provincia di Venezia con delega alle Biblioteche, Raffaele Speranzon, anch'egli del Popolo della Libertà. Diciamoli bene questi nomi, per ricordarli nel caso in cui prima o poi si tornino a scegliere le persone che si votano: Paride Costa, Raffaele Speranzon.

"Scriverò agli assessori alla Cultura dei Comuni del Veneziano perché queste persone siano dichiarate sgradite e chiederò loro, dato anche che le biblioteche civiche sono inserite in un sistema provinciale, che le loro opere vengano ritirate dagli scaffali: è necessario un segnale forte dalla politica per condannare il comportamento di questi intellettuali che spalleggiando un terrorista". Così ha detto Speranzon, che ha aggiunto: "Chiederò di non promuovere la presentazione dei libri scritti da questi autori: ogni Comune potrà agire come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità. Inoltre come consigliere comunale a Venezia, presenterò una mozione perché Venezia dia l'esempio per prima".

Libertà di stampa, libertà di parola, libertà di opinione: tutti concetti che cessano di esistere, e d'altra parte questi signori sono tutti del partito che la Libertà l'ha messa nel proprio nome: un nome che mai come in questo caso sembra fare il verso a Orwell, col suo "ministero della verità" incaricato di riscrivere la storia o il "ministero dell'amore" che dà la caccia ai dissidenti.

Tra i nomi messi al bando ci sono anche quelli di diversi scrittori di fantascienza e qualche collaboratore del nostro network, come Mauro Smocovich, curatore di ThrillerMagazine. Ecco l'elenco completo, in rosso chi scrive o ha scritto fantascienza: Valerio Evangelisti, Luigi Bernardi, Christian Raimo, Elia Spallanzani, Giuseppe Genna, Marco Philopat, Sandrone Dazieri, Domenico De Simone, Lello Voce, Tiziano Scarpa, Enrico Remmert, Gianfranco Manfredi, Nanni Balestrini, Nicola Baldoni, Cristina Brambilla, Dario Voltolini, Alessandro Bertante, Stefano Tassinari, Giovanni Zucca, Alessandro Mazzina, Giorgio Agmben, Massimo Carlotto, Luca Masali, Rossano Astremo, Ray Luberti, Pino Cacucci, Simone P. Barillari, Monica Mazzitelli, Biagio M. Catalano, Michele Monina, Mauro Smocovich, Girolamo de Michele, Antonio Moresco, Enzo Fileno Carabba, Vittorio Catani, Gabriella Fuschini, Fausto Giudice, Massimiliano Governi, Giovanni De Caro, Laura Grimaldi, Roberto Saporito, Francesco Cirillo, Tommaso Pincio (Marco Colapietro).

Chi scrive non è uno scrittore e avrebbe poco da farsi bandire, altrimenti avrebbe già scritto al signor Speranzon di aggiungere anche il proprio nome.

Visto che secondo Speranzon questa iniziativa ha lo scopo di "non far passare sotto silenzio il caso Battisti", gli veniamo incontro pubblicando il link al dossier sull'argomento redatto da Carmilla: www.carmillaonline.com/archives/2009/01/002924.html.

Chiariamo, chi scrive non è mai stato un sostenitore della causa di Cesare Battisti. Ma ovviamente non ha la minima importanza. Ci sentiamo di condividere l'indignazione di Carlo Lucarelli, che ha dichiarato: "Sul caso Battisti – sia l’uomo che la vicenda – abbiamo posizioni differenti, ma quello che stanno cercando di fare con questa lista di proscrizione è veramente una porcata ed è pura censura del dissenso. Io non sono uno dei firmatari dell’appello pro Battisti ma sono disponibile ad appoggiare comunque qualunque iniziativa condivisibile nel contrastare questa squallida operazione da dittatura stupida", ma anche il monito di Licia Troisi: "Il problema è che ci siamo assuefatti, e ormai bolliamo certe cose come pure provocazioni da parte dei 'soliti'. No. Non funziona così. Ci stanno mitridatizzando al fascismo. A piccole dosi ce lo stanno infilando ovunque, ci stanno insegnando a non protestare. [...] Tra una escort e l’altra i giornali dovrebbero trovare spazio anche per questo. E spiegarci perché è una cosa grave, visto che è evidente che gli italiani non sono più in grado di decifrare eventi del genere."

Aggiunta. Vorrei sottolineare un altro aspetto della vicenda che ritengo importante, e che mi è stato ricordato da alcuni commenti che leggevo sull'articolo pubblicato dall'edizione online del quotidiano "Leggo". Le persone che hanno un po' di senso democratico inorridiscono, ma altri invece approvano questo genere di cose, anzi si esaltano. Dal "sostenere chi appoggia un terrorista" all'"essere un terrorista" nella testa di alcuni è un passo molto breve, e l'esporre i nomi di persone vere, reali in questo modo e con questo genere di accuse è pericolosissimo. Anche perché ovviamente nessuno in quella lista sostiene un terrorista in quanto tale, ma se mai ne sostiene l'innocenza o i diritti civili che spettano a ogni essere umano. Ma questo genere di "sottigliezze" purtroppo non arrivano a tutti i destinatari.

Aggiornamento. (dal blog di Loredana Lipperini) Intervenendo a Fahrenheit, il programma pomeridiano di Radio3, la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha duramente preso le distanze dall’assessore alla cultura Raffaele Speranzon, che nei giorni scorsi aveva chiesto il ritiro dalle biblioteche civiche dei libri di quegli autori che nel 2004 avevano firmato un appello per Cesare Battisti. “Ritengo che quella di Speranzon sia un’iniziativa a titolo personale e non espressa nel suo ruolo istituzionale. Qualora presentasse la proposta in giunta, sappia che la provincia di Venezia non la sosterrà. Le biblioteche sono un luogo libero”. Condanna anche da Claudio Leombroni, vicepresidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, che ha annunciato una presa di posizione ufficiale: “Speranzon fa torto all’intelligenza dei lettori italiani, perfettamente in grado di giudicare da soli”. La scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Campiello, ha sottolineato il pericoloso precedente costituito dalla proposta, mentre lo storico Luciano Canfora l’ha accostato al ritiro dalle biblioteche delle opere di autori ebraici durante il fascismo. “Un’iniziativa, quella di Speranzon, di gigantesca idiozia”.