Shadrach è un personaggio molto minore della Bibbia. Nel Libro di Daniele, che descrive il periodo in cui Israele era dominato dai Babilonesi, Shadrach e altri due giovani ebrei vengono condannati a essere bruciati vivi, ma dio interviene e li mette in salvo.

Già dal titolo quindi è facile capire che la visione di Robert Silverberg in questo romanzo del 1976 non prevede molta speranza in salvataggi dell'ultimo minuto. Il mondo descritto da Silverberg è afflitto da due maledizioni: la tirannia dal punto di vista politico, e da quello biologico la spaventosa minaccia nota come “degenerazione organica”.

Shadrach nella fornace esce questo mese nella collana Urania Collezione, a soli 5,50 euro, con una copertina (giustamente) un po' anni settanta di Franco Brambilla.

La trama. 2012, Ulan Bator. Shadrach Mordecai è il medico personale di Gengis II Mao IV, presidente del C.R.P. (Comitato Rivoluzionario Permanente), ossia il dittatore di tutto il mondo. Dopo la tremenda esplosione del vulcano Cotopaxi del 1991 e i disordini e le rivolte che hanno sconvolto il pianeta, una terribile guerra virale ha devastato la Terra. La guerra batteriologica ha causato la mutazione del dna umano, e gli uomini - tranne l'elite che può accedere regolarmente al vaccino - subiscono gli effetti di tremende emorragie interne. Per assicurarsi l'immortalità, Gengis Mao ha predisposto tre progetti: Fenice (per studiare la possibilità di rigenerazione cellulare), Talos (un corpo meccanico dove immettere la mente di Gengis Mao), Avatar (un corpo umano in cui immettere la mente di Gengis Mao). Il progetto Avatar, guidato dalla fidanzata di Shadrach, è quello più avanzato: Mangu, il vicepresidente del CRP comprende essere lui il corpo destinatario della mente di Gengis Mao e preferisce il suicidio a questo destino. Le purghe e le epurazioni che seguono questo suicidio turbano Shadrach, anche perché scopre essere lui il nuovo corpo destinatario.

L'autore. Robert Silverberg, New York 1935, ha iniziato a scrivere fin dall'adolescenza. Ha pubblicato il primo romanzo nel 1955, il libro per ragazzi Revolt on Alpha C. L'anno seguente vinceva già il suo primo premio Hugo, in qualità di "migliore scrittore esordiente". Nella metà degli anni sessanta gli scrittori di fantascienza cominciarono ad avere ambizioni letterarie maggiori. Frederik Pohl, editore di tre riviste fantascientifiche, offrì carta bianca a Silverberg, purché avesse scritto per lui. I libri che Silverberg scrisse in questo periodo sono i migliori: Violare il cielo (To Open the Sky, 1967), Mutazione (Downward to the Earth, 1970), Vertice di immortali (To Live Again, 1969), Monade 116 (The World Inside, 1971), Morire dentro (Dying Inside, 1972). Ha vinto quattro premi Hugo e tre Nebula e nel 2004 è stato nominato Grand Master della fantascienza.

Robert Silverberg, Shadrach nella fornace (Shadrach in the Furnace, 1976), Urania Collezione 95, Euro 5,50.