Per quanto riguarda la pubblicazione di fantascienza in edicola, il mese di agosto si chiude con l’uscita di un capolavoro: Addio Babilonia (Alas, Babylon, 1959) di Pat Frank. È un romanzo post-apocalisse nucleare ed è stato pubblicato in Italia nel lontano 1965 nella collana La Bussola SF della casa editrice La Tribuna di Piacenza. Successivamente è stato ristampato nel 1981 nella collana BUR della Rizzoli per arrivare finalmente, dopo quasi trent’anni, nella collana Urania Collezione. Per moltissimi lettori sarà una totale novità. Certo, ora non c’è più la grande tensione tra URSS e Usa e la Guerra Fredda per molti è un temine quasi senza significato, ma all’epoca della sua pubblicazione, nel 1959, lo scoppio di una guerra nucleare era una possibilità concreta, tanto che chi se lo poteva permettere si costruiva nel giardino di casa un rifugio antiatomico.

 

"Addio Babilonia!" sono le parole che Mark Braggs, alto ufficiale dell’intelligence Usa, aveva concordato con il fratello Randy come segnale per avvertirlo che stava iniziando una guerra nucleare con i paesi del blocco sovietico. Randy vive a Fort Repose, una tranquilla cittadina della Florida. Conduce una vita agiata senza dover lavorare, anche se è avvocato. Questa tranquillità finisce il giorno in cui riceve da San Juan un cablogramma inviatogli dal fratello che gli annuncia l’arrivo a Fort Repose di sua moglie e della figlia. Al termine c’è la fatidica frase “Alas, Babylon”. Randy cerca subito di organizzarsi ma il preavviso e minimo: il giorno dopo iniziano i bombardamenti da parte dei sovietici. Per lui, per i suoi famigliari e per tutti i cittadini sarà l’inizio di una prova durissima. Senza elettricità, senza rifornimenti di nessun genere, dovranno affrontare mille difficoltà alle quali l’uomo moderno non è assolutamente preparato.

L’autore. Pat Frank (1908-1964) è lo pseudonimo letterario usato da Harry Hart Frank, giornalista e scrittore ma anche consulente governativo americano. In Italia è apparso, nella Medusa di Mondadori, il suo romanzo Mister Adam (1946), in cui quasi tutti gli uomini diventano sterili. Ma il libro più famoso resta questo Alas, Babylon, del 1959, una delle più forti rappresentazioni della lotta per la sopravvivenza dopo un olocausto di proporzioni inimmaginabili.

La quarta di copertina. “Guai, guai immensa Babilonia, possente città: in un’ora sola è giunta la tua condanna!” Così la Bibbia, al capitolo 18,10 dell’Apocalisse. Quando Randy Braggs, in un giorno come tanti altri, riceve dal fratello un messaggio contenente la fatidica allusione, capisce immediatamente la gravità del problema. Perché il fratello lavora per il controspionaggio e Babilonia non rappresenta solo una città ma una condizione del vivere umano, l’orgoglio stesso della civiltà. Non è un caso che i militari l’abbiano scelta per il loro codice: Alas, Babylon significa semplicemente che sta per scoppiare la prima guerra totale.

Pat Frank, Addio Babilonia (Alas, Babylon, 1959)

Traduzione Romolo Minelli, Mondadori, collana Urania Collezione 91, pagg. 369, euro 5,50