Un altro nome illustre della fantascienza si aggiunge alla lista dei blogger d'autore. L'anno scorso Frederik Pohl aveva aperto The Way the Future Blogs, quest'anno è la volta di Norman Spinrad con Norman Spinrad at large. Due scrittori non proprio di primo pelo, visto che il primo veleggia verso i novantuno anni, il secondo ne sta per compiere settanta. E, come spesso accade in questi casi, l'avvio di un blog coincide con un treat, un piccolo omaggio ai fan, che nel caso di Spinrad è la pubblicazione di The Transformation Crisis, scritto di natura filosofica in cui è riportata – a detta dello stesso autore – la visione del mondo alla base di molti suoi romanzi (da Riding the Torch, 1978, a He walked among us, in uscita a breve).

Poi, a giudicare dagli argomenti dei primi post, si parlerà un po' di tutto. Da ricette particolari e curiose (o inventate da Spinrad stesso) a questioni di natura sociale e/o politica (l'innalzamento del salario minimo negli Stati Uniti). Purtroppo uno degli argomenti sarà anche la lotta che l'autore sta conducendo contro un cancro allo stomaco, che – come si apprende dal post di qualche giorno fa – gli è stato diagnosticato da qualche mese. Nell'inviare l'in bocca al lupo all'autore, non ci rimane che consigliare qualche buona lettura, per chi non si fosse ancora accostato alla sua opera.

Spinrad, newyorchese classe 1940, ha pubblicato il suo primo racconto The Last of Romany su Astounding nel 1963. Da allora la sua attività di scrittore è decollata con una produzione di romanzi e racconti costante nel tempo. Ha lavorato per la televisione americana scrivendo sceneggiature (ha firmato un episodio di Star Trek) ed è anche un attivo e acuto saggista. È stato per esempio lui a coniare il termine "neuromantici" nel 1986 (con un articolo pubblicato su Isaac Asimov's Science Fiction) per indicare il movimento cyberpunk.

Due (almeno) i romanzi consigliati. Il primo è Bug Jack Barron (Jack Barron e l'eternità, 1969), dove il conduttore di un talk show scopre i metodi senza scrupoli che si nascondono dietro il primo trattamento per l'immortalità inventato dall'uomo. Un testo ai tempi esplosivo, pubblicato a puntate su New Worlds diretto da Michael Moorcock, il che suscitò un mezzo scandalo perché la rivista era finanziata in parte con soldi pubblici, mentre il testo di Spinrad era cinico, ricorreva a linguaggio esplicito e attaccava in primis proprio la classe politica. Rimane un testo fondamentale della sua produzione, per la presenza di alcuni temi portanti come la politica e il suo rapporto con le masse, i mass media e i cambiamenti sociali da essi indotti, l'uomo nel suo rapporto con la vita e la morte (nella misura in cui si possono modificare uno dei tre fattori in gioco).

Il secondo testo è invece il raffinato The Iron Dream (Il signore della svastica, 1972). Il titolo italiano rischia di indurre in inganno, perché in realtà The Lord of the Swastica è il romanzo fittizio, contenuto all'interno di The Iron Dream, scritto da Adolf Hitler. Nella storia alternativa immaginata da Spinrad, Hitler è infatti immigrato negli Stati Uniti ed è diventato uno scrittore di hard sci-fi di successo, vincitore del Premio Hugo nel 1954 proprio con Il signore della svastica. Una satira neanche tanto implicita sugli aspetti più elementari di tanta produzione pulp dell'epoca, in cui il super-eroe è espressione banalizzata della volontà di potere del superuomo di nietzschiana memoria. L'opera scontentò in un colpo solo tanti fan per l'accostamento fra fantascienza e fascismo (il messaggio sembrava essere: se Hitler scrive un romanzo fascista travestito con i canoni letterari della fantascienza più comune, allora voi ve lo "bevete" senza criticare), e il governo della Repubblica Federale Tedesca, che vietò per vari anni l'esposizione del libro in luogo pubblico (non la vendita).