Qualcosa di simile, ma come vedremo con esiti sostanzialmente opposti, avviene in Italia. Su una rivista, Scienza Fantastica dell’Editrice Krator di Roma, nasce ufficialmente nell’aprile del 1952 la fantascienza in Italia. Nello stesso anno, ad ottobre, Giorgio Monicelli vara per Mondadori, Urania, una vera e propria rivista con racconti e articoli, e I Romanzi di Urania, una collana di libri. Come è noto, la rivista cesserà le proprie pubblicazioni dopo soli 14 numeri e anche Scienza Fantastica terminerà le proprie pubblicazioni appena dopo solo 7 numeri.Negli Stati Uniti la science fiction prendeva corpo e forma sulle riviste, ed su questo genere di pubblicazioni che avverranno le svolte più significative.La cosiddetta “Era Campbell” o “Età dell’Oro della fantascienza”, collocata tra la fine degli anni trenta e l’inizio degli anni Cinquanta, prende vita grazie ad una rivista e al suo direttore, ossia Astounding Science Fiction e John Campbell. E su questa pubblicazione che esordiscono o diventano scrittori maturi autori del calibro di Isaac Asimov, Robert A. Heinlein, Alfred E. Van Vogt, Theodore Sturgeon, Jack Williamson, L. Ron Hubbard, Clifford Simak. Scrittori che prendono le distanze dalla fantascienza precedente e spinti da Campbell cominciano a coniare una nuova fantascienza, più attenta alla “scienza” e anche alla caratterizzazione dei personaggi, fino a quel momento generalmente stereotipati.Su Amazing Stories, su Astounding Science Fiction e altre riviste, poi, molti racconti pubblicati vengono successivamente uniti e pubblicati sottoforma di romanzo. Due casi su tutti: Nascita del superuomo di Sturgeon, ad esempio, è originariamente formato da tre racconti che in seguito diventano un corpus unico; così come il famoso Ciclo della Fondazione di Asimov, il cui primo romanzo Cronache dalla Galassia (Foundation, 1951) non ha la struttura tipica di un romanzo, in quanto si tratta di una serie di racconti tutti ambientati nello stesso universo, ma in epoche diverse. Questi racconti videro la luce per la prima volta sulle pagine di Astounding per poi essere successivamente raccolte in volume, insieme ai due seguiti Il crollo della Galassia centrale (Foundation and Empire, 1952) e L’altra faccia della spirale (Second Foundation, 1953).La forma della narrativa breve – dunque – si sviluppa sulle riviste americane e sperimenta diverse forme che oggi classifichiamo normalmente in racconto breve, racconto lungo e romanzo breve.Scrive a tal proposito Giuseppe Lippi: "A lungo il racconto è stato la spina dorsale della fantascienza americana, e anzi, negli anni dal 1926 al 1945 ha costituito il 90% della produzione ospitata sulle riviste [...]". (Giuseppe Lippi, Il racconto americano di fantascinza, in appendice a David G. Hartwell e Katryn Cramer, L'altra faccia della realtà, Millemondi n. 40, Mondadori Luglio 2009).

Alcuni autori trovano proprio nel passo breve la loro peculiarità, il loro habitat naturale, come ad esempio Robert Bloch, Ray Brandbury e lo stesso Fredric Brown. Ma l’elenco è molto più lungo.

All’inizio degli anni Cinquanta, sulla scena editoriale americana, fanno la comparsa due riviste destinate a dare spazio a nuovi autori ed ad un nuovo tipo di storie: The Magazine of Fantasy and Science Fiction (1949) e Galaxy (1950). La prima intendeva offrire ai lettori una fantascienza più letteraria, soprattutto con storie in cui i personaggi non fossero banali caratterizzazioni degli esseri umani (del tipo eroe-spaziale-che-salva-principessa), ma motivo centrale del racconto o del romanzo, con descrizioni psicologiche fino ad allora rimaste fuori dalla science fiction scientifico-avventurosa degli anni Quaranta. Galaxy fu la portabandiera della cosiddetta social science fiction, ossia di una fantascienza in cui il protagonista dei racconti diventavano l’uomo medio, e il suo costante adattarsi ad una società che si trasforma a ritmi talvolta insostenibili.