Che dire di William Gibson? Che ha rivoluzionato la fantascienza, forse è esagerato. Che, insieme a Bruce Sterling, ha dato un grosso contributo a ridefinirne i confini e gli obiettivi, inserendola in un contesto più ampio, probabilmente è più corretto. L'autore canadese naturalizzato americano, dopo i fasti degli anni ottanta, ha spostato la propria attenzione dalla fantascienza pura, scrivendo negli ultimi anni opere dall'identità meno definita. Il prossimo settembre uscirà negli USA il suo nuovo romanzo, Zero History, di cui si sa pochissimo se non che rappresenta un seguito ideale dei suoi ultimi due libri, L'accademia dei sogni del 2003 e Guerreros del 2007. Nei giorni scorsi il sito del New York Magazine ha pubblicato una lista dei dieci migliori romanzi per ogni genere, chiedendo a Gibson di elencare quelli di fantascienza.

Ecco quindi l'elenco dei dieci romanzi di fantascienza da non perdere, secondo Gibson, con le motivazioni da lui stesso espresse:

La tigre della notte (Tiger! Tiger!, 1956) di Alfred Bester

"Noto anche come The Stars My Destination. La mia espressione letteraria preferita della Manhattan di metà secolo, e dubito che sarei diventato scrittore senza averlo letto."

Dhalgren (Dhalgren, 1975) di Samuel R. Delany

"Non funziona finché non gli permetti di possedere la tua testa per alcune settimane. Essere piuttosto giovani aiuta. La cosa più vicina a un romanzo degli anni sessanta che io conosca."

Arslan (1976) di M. J. Engh (non pubblicato in Italia, N.d.R.)

"Una storia molto diversa di invasioni aliene: l'America come la Terra. Uno delle migliori opere di fantascienza di cui probabilmente sentirete parlare."

Foresta di cristallo (The crystal world, 1966) di J. G. Ballard

"È dannatamente difficile scegliere un solo Ballard, ma si può cominciare con questo."

Guerra eterna (The forever war, 1974) di Joe Haldeman

"Il romanzo più adulto e intelligente della fantascienza militare."

Pavana (Pavane, 1968) di Keith Roberts

"La Chiesa Cattolica Romana detta ancora legge nell'Inghilterra del 1968, mentre il protestantesimo è stato distrutto dalle guerre scoppiate in seguito l'assassinio della regina Elisabetta nel 1588."

Atti casuali di violenza insensata (Random Acts of Senseless Violence, 1993) di Jack Womack

"Una straziante e assolutamente probabile Manhattan del prossimo futuro."

Ingranaggi del tempo (Great work of time, 1991) di John Crowley 

"Vasto e onnicomprensivo, un romanzo magicamente travestito da racconto lungo."

Fuoco sacro (Holy Fire, 1996) di Bruce Sterling

"Una logica, glaciale, emozionante e intelligente estrapolazione della tecnologia dei nostri tempi. Brillante anche come romanzo bohémien."

334 (334, 1972) di Thomas M. Disch

"La vita quotidiana a Manhattan, nell'anno 2025, al 334 della 11th Street East, un vasto complesso di edilizia abitativa. Ci penso ogni volta che qualcuno sostiene seriamente che il mio lavoro è distopico."

L'elenco, nell'ordine presentato da Gibson, è sicuramente interessante e presenta qualche sorpresa per i lettori italiani. Come tutti gli elenchi è ovviamente soggettivo, ma può essere comunque una buona indicazione per chi desidera rimpinguare la propria libreria. Oltre al romanzo in uscita, Gibson sta lavorando alla trasposizione cinematografica di due dei suoi romanzi: il grande Neuromante, di cui abbiamo più volte parlato, e il più recente L'accademia dei sogni, a cui partecipa come sceneggiatore anche David Arata (I figli degli uomini, Spygame).