Neuromante del 1984 è stato il romanzo che ha ufficialmente portato alla ribalta mondiale il cyberpunk, facendolo anche uscire dal cerchio della fantascienza per trasformarlo in genere letterario alla moda. Oltre a ciò ha dato fama e successo al suo creatore, William Gibson, che ha continuato una notevole carriera pur non riuscendo a ripetere l'exploit di quel primo, fantastico libro. È notizia di questi giorni che, dopo gli svariati tentativi di questi ultimi anni, finalmente dovrebbe essere la volta buona per vedere i protagonisti del libro di Gibson sul grande schermo. La compagnia di produzione Fire Development Inc. ha infatti annunciato ufficialmente di aver incaricato l'autore e regista Vincenzo Natali di realizzare un film tratto dal romanzo. Non è stato specificato se Gibson sarà coinvolto o meno nella realizzazione.

Secondo le notizie il regista, nato a Detroit ma emigrato successivamente in Canada, dovrebbe sia dirigere che scrivere la sceneggiatura, per quello che probabilmente sarà il progetto più importante a cui avrà lavorato. Ricordiamo che Natali ha iniziato la carriera come sceneggiatore televisivo, per poi passare al grande schermo nella duplice veste di autore e regista. Ha esordito alla regia nel 1997 con Cube - Il Cubo, sci fi horror di buon livello; è poi tornato in tv per dirigere tre episodi del serial Pianeta Terra: cronaca di un'invasione (nella versione italiana), per passare definitivamente al cinema con Cypher e Nothing, due film che fanno sempre riferimento al fantastico. Uscirà poi a giugno negli USA Splice, il suo nuovo fantahorror a base di esperimenti genetici mal riusciti interpretato da Adrian Brody (il nuovo Predator) e Sarah Polley.

Come promemoria per quei pochi che non l'avessero letto, Neuromante racconta la storia di Case, un cosiddetto cowboy dell'interfaccia, ovvero un abilissimo hacker in grado di proiettarsi con la mente nei meandri del ciberspazio, la rete dei computer che domina un oscuro futuro. Privato delle sue facoltà per aver rubato ai suoi datori di lavoro, a Case viene offerta la possibilità di recuperare le capacità fisiche e informatiche in cambio della violazione della rete di una gigantesca corporazione. Nel corso degli anni ci sono stati svariati tentativi di portare sullo schermo il romanzo, barocco e complesso. L'ultimo regista in ordine di tempo associato al progetto era stato Joseph Khan (Torque), dopodiché non se ne era fatto nulla. Per interpretare il protagonista Case si era fatto poi un nome importante, quello di Hayden Christensen (Star Wars, Jumper); anche in questo caso non è chiaro se l'attore potrà essere ancora coinvolto oppure no.

Per Natali si tratta di dare forma e immagine a uno dei romanzi fantascientifici che più hanno colpito l'immaginario dei lettori negli ultimi trent'anni, riuscendo a perforare anche le barriere del genere; tanto che parte dei concetti e dei termini inventati da Gibson sono entrati nel linguaggio comune. Una bella responsabilità per il regista, che si somma a quella relativa al progetto di trasposizione di Il Condominio, uno dei romanzi più forti e controversi di James G. Ballard. C'è anche da dire che le trasposizioni delle opere di Gibson fatte finora non hanno avuto particolare fortuna: Johnny Mnemonic del 1995, tratto dall'omonimo racconto, è servito più che altro a Keanu Reeves come esercizio in vista di Matrix, anch'esso largamente ispirato ai lavori di Gibson. Mentre l'interessante New Rose Hotel, film di Abel Ferrara del 1998 con un bel cast (Christopher Walken, Willem Dafoe, Asia Argento, Annabella Sciorra, John Lurie), e tratto da uno dei primi racconti dello scrittore, non è andato oltre un generico riconoscimento della critica.