Sposato nel 1943 con Jean Gordon, da cui ha avuto tre figli (un maschio e due femmine),

Copertina originale del romanzo The Haploids di Jerry Sohl, tradotto in Italia con il titolo Morbo orrendo
Copertina originale del romanzo The Haploids di Jerry Sohl, tradotto in Italia con il titolo Morbo orrendo
Sohl (il cui nome completo è Gerald Allan Sohl Sr.) è stato un autore non molto prolifico, paragonato ad altri della sua generazione, ma capace di costruire una serie di solidi romanzi che ancora oggi non sfigurerebbero nel catalogo di qualsiasi editore di fantascienza. Potremmo definirlo un artigiano della fantascienza, nel senso buono del termine, un autore capace di scrivere romanzi facendo appello a quelle che erano le paure sociali dell’epoca in cui è vissuto. Non  a caso è stato anche giornalista e fotografo, mestieri da cui ha ricavato l’attenzione per la realtà sociale e la capacità di saper osservare e raccontare anche le emozioni e le psicopatologie degli uomini del suo tempo. Ha scritto anche romanzi non di genere e saggi sugli scacchi ed il bridge, due sue grandi passioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, come per molti suoi coetanei, combatté nell’aviazione.  Il suo debutto come scrittore avvenne nel 1952, con il racconto The Seventh Order, apparso sul numero di marzo della rivista Galaxy Science Fiction, allora diretta da Horace Gold, e successivamente allargato a romanzo. Sempre in quell’anno scrisse il suo primo romanzo, The Haploids, scritto in circa tre mesi.Vale la pena ricordare che ad appena due anni di distanza, nel 1954, i lettori italiani poterono apprezzare le doti letterarie di Sohl grazie a Giorgio Monicelli, che sul numero 50 de I Romanzi di Urania della Mondadori proprio, con il titolo Morbo orrendo. Protagonista del romanzo è un giornalista che assiste al trasporto in un ospedale di un uomo trovato nudo per strada e con strane macchie sul corpo. È l’inizio di una catastrofe: uno strano morbo colpisce solo gli uomini. Travis, questo il nome del giornalista, scopre che all’ospedale un’infermiera tenta di iniettare all’uomo del cianuro di potassio e scopre che un gruppo di ambiziose donne stanno tentando di prendere il potere, sperimentando anche la partogenesi.Il suo romanzo più noto è Costigan's Needle, conosciuto in Italia con il titolo Pionieri dell'infinito e pubblicato per la prima volta nel 1952.

Protagonista della storia è il dottor Costigan che ha ideato e costruito un “Ago” a scopo sanitario, soprattutto per favorire le ricerche della scienza medica nel campo della radioscopia e radioterapia. Ma fu solo dopo che una grande compagnia elettronica mise a sua disposizione un milione di dollari che Costigan costruì un "ago" così grande che nella sua cruna poteva entrare un uomo. E quando vi entrò un uomo - Glenn Bascher - quegli scomparve e nessuno più lo rivide. Naturalmente, la polizia e la stampa s'interessarono del mistero, subodorando un delitto. Erano ben lontani dall'immaginare che l'ago del professor Corrigan costituiva una via di comunicazione tra la nostra realtà dimensionale e...l'Infinito: cioè i mondi spaziali e temporali paralleli e quasi uguali al nostro. Una serie di circostanze drammatiche lancia alcune centinaia di persone - senza possibilità di ritorno - nell'Infinito: in una terra cioè selvaggia e poetica, così uguale e diversa dal nostro pianeta!... Dove una nuova società e una nuova legge a poco a poco vengono create dai Pionieri (anche se involontari) dell'Infinito.

Quella di Sohl, come si può già intravedere dai suoi primi romanzi, è una fantascienza sempre borderline, molto vicina al fantastico e dove comunque la scienza è un pretesto per indagare l’animo umano. Una science fiction che guarda all’uomo che davanti ad eventi più grandi di lui reagisce spesso irrazionalmente, spesso senza riflettere sulle conseguenze.

Sohl è bravo soprattutto nel tratteggiare la psicologia dei personaggi, perché il vero motore delle sue storie e dell’azione sono proprio i protagonisti. È il dottor Costigan, ad esempio, a creare l’Ago che consente di esplorare gli infiniti universi, così come è il giornalista Martin Enders  - in Vampiri della Morte (The Transcendent Man, 1953) - scopre che in mezzo all’umanità vivono degli esseri alieni che ci hanno fatto dono dell’intelligenza e vogliono riprendersi il loro dono, ora che stanno per lasciare il nostro pianeta in modo definitivo.