Torna l’eroe con lo spazzolone in mano. Colui che ha fatto la fortuna della Troma Films, insieme ad altri cult del genere trash come Surf Nazis Must Die (1987) o Tromeo and Juliet (1996). Sì, parliamo proprio di Melvin Ferd, il nerd creato da Loyd Kaufman e protagonista di The Toxic Avenger (1985).

La Corwin Original Media, una partnership di cui fa parte anche il gigante olandese Endemol, ha finanziato l’acquisizione dei diritti del film, il quale sarà prodotto nientemeno che da Akiva Goldsman (produttore e sceneggiatore di Io sono leggenda, oltre che di Batman Forever, Io Robot, A Beatiful Mind con cui ha vinto l’Oscar e vari altri colossal), Richard Saperstein (produttore di Hancock, Lost in space, Se7ev) e Charlie Corwin.

Grandi nomi dunque, e probabilmente anche grande budget. Tutto il contrario dello produzione low profile alla base del progetto originale. Il film fu ideato e diretto dai fondatori della Troma Michael Herz e Kaufman, girato fra New York e il New Jersey con un costo complessivo di cinquecentomila dollari. Lo spirito a metà fra il demenziale, l’horror e lo splatter è del tutto evidente nella trama. Un garzone sfigato di una palestra "in" di New York subisce sevizie dai giovani sportivi e le loro ragazze. Durante uno di questi pesanti scherzi cade in un bidone di sostanze tossiche, per cui viene orribilmente sfigurato, ma acquista in compenso una forza sovrannaturale. È il parodico battesimo di fuoco del vendicatore tossico, che da quel momento in poi si dedicherà a riparare le ingiustizie in città. Ovviamente, a modo suo, ovvero tutto il contrario dei super-eroi più brillanti e fighetti dell’epoca. Il film è quanto di più politicamente scorretto si possa immaginare, con scene di violenza che sconfinano nel gratuito e che coinvolgono vecchiette, animali e bambini. Il successo indusse la Troma a lanciarsi in tre seguiti (l’ultimo dei quali risale al 2000, Citizen Toxie: The Toxic Avenger IV), tutti sulla falsariga del primo.

Nel remake potrete scordarvi le scene con arti staccati o uccisioni "creative". L’idea è infatti quella di trasformare il mitico Toxic in un eroe con una spiccata sensibilità ambientalista. Tradotto: è un film che deve qualificarsi come PG-13, ovvero adatto al pubblico statunitense di età inferiore ai tredici anni, per cui il prodotto finale – a quanto dichiarato dai produttori – si avvicinerà per certi aspetti a The Mask, film a cui ha lavorato lo stesso Saperstein. Per molti fan del film originale non sarà una buona notizia.