Come è giusto che sia, adesso la notizia passerà al vaglio del mondo scientifico internazionale e sarà sottoposta a mille verifiche. Tuttavia l'annuncio dato mercoledì sembra avere le carte in regola per venire definito una notizia epocale, che può cambiare il nostro modo di vedere l'universo. I ricercatori del Cnr e dell'università di Napoli, D'Argenio e Geraci, all'interno di dieci meteoriti hanno rintracciato batteri il cui corredo genetico è leggermente diverso da quello delle 28 mila specie di batteri terrestri conosciuti. Sono molto simili ai nostri batteri estremofili, hanno dimensioni di pochi decimillesimi di millimetro. Stavano dentro a meteoriti vecchie di 4,5 miliardi di anni. La scoperta pone molte riflessioni: la vita potrebbe essere un fatto del tutto comune nell'universo; non soltanto Marte, ma anche Titano e i satelliti di Giove Europa, Io e Ganimede potrebbero ospitare forme di vita. Ma se la vita è un fatto ordinario potrebbe esserlo anche la vita intelligente... Ultima osservazione: forse la vita sulla Terra è stata importata dallo spazio. O forse l'evoluzione verso la vita è una proprietà della materia che si realizza ovunque, sul pianeta Terra come nel grembo delle nebulose e nei nuclei delle comete? E allora le domande sono tante e affascinanti. Ma intanto aspettiamo. Fra qualche mese potremo dire con sicurezza, al di là delle deduzioni fondate sulla probabilità, se non siamo più soli nell'universo.