J.H Wyman, produttore esecutivo di Fringe insieme a Jeff Pinkner, durante un'intervista con Entertainment Weekly cita Isaac Asimov: "Uno dei miei autori preferiti, Isaac Asimov, una volta ha detto che quando una storia parla di fantascienza, in realtà parla della condizione umana. E penso che fin quando terremo un piede nella realtà, il pubblico continuerà a seguirci".

L'aspetto umano della serie, secondo Pinkner, è dato dai rapporti tra i personaggi: "Noi pensiamo che i migliori telefilm siano drammi familiari mascherati da qualcos'altro. Tutti i nostri personaggi sono persone spezzate interiormente che vengono riunite da questa folle avventura in cui sono coinvolte. Così, guardando attraverso il buco della serratura, scoprono chi sono veramente e a chi appartengono". Questo sarà anche il tipo di rapporto che si instaurerà tra Olivia e Peter secondo i due produttori, qualcosa che va al di là della semplice storia d'amore.

Quanto alla promessa di tornare nel mondo parallelo: "Abbiamo cominciato già con l'episodio Peter e continueremo mentre ci inoltriamo nella seconda parte della stagione". E non è finita con William Bell: "Leonard Nimoy tornerà in scena, ma accadrà molto più avanti".

Per quanto riguarda il finale di stagione, Wyman afferma: "Vogliamo che il pubblico ne esca entusiasta e con il desiderio di vedere cosa accadrà nella prossima stagione. Nelle mie speranze, questo finale colpirà sia chi è sempre stato fedele al telefilm che i nuovi arrivati". Pinkner aggiunge: "Volevamo dare più peso alle emozioni che guidano le storie. Ogni episodio, che sia a se stante o legato alla mitologia, è valido tanto quanto le emozioni che comunica. Certo, abbiamo sbagliato molto, ma penso che siamo riusciti a migliorare e renderemo l'aspetto emozionale sempre più importante ai fini della storia".

Quindi, questo condizionerà la loro dichiarazione iniziale di una guerra in arrivo tra i mondi paralleli? Dice Pinkner: "Tutto questo accade a ridosso di un background epico, ma noi siamo più interessati alle macchinazioni che precedono uno scontro. Del tipo che una guerra viene vinta prima che sia sparato un singolo colpo". E sottolinea come "il punto saliente della storia sta proprio nel dubbio se i due mondi vogliano scatenare o evitare una guerra, ma non penso che vorremo mai arrivare a un punto in cui tutto quello che conta è lo spettacolo".

Infine Wyman parla di una guerra molto più vicina, quella dell'ultracompetitivo giovedì sera televisivo: "Quando ci hanno presentato l'idea la prima volta ero molto preoccupato. I dvr (le visioni registrate) sono state la nostra ancora di salvezza, i numeri stanno crescendo e il pubblico torna da noi. Io credo che finchè daremo importanza al fattore umano, gli spettatori ci seguiranno". E conclude Pinkner: "Dopodichè mostriamo il corpo di qualcuno che si apre e ne escono vermi!".

Si, in qualche modo, questo è proprio il mondo di Fringe.

E per finire, ecco la notizia dell'ultima ora, direttamente da Mike Ausiello (e chi se no?). L'investigatore capo della sezione Fringe nel mondo parallelo (cioè la persona che ricopre il ruolo di Olivia) ha un volto, quello di Seth Gabel (Dirty Sexy Money).

Gabel farà la sua comparsa nel doppio episodio che chiuderà la stagione, ma potrebbe diventare un personaggio ricorrente nella stagione tre. Potrebbe certo, ma qualcuno ricorda la giovane agente dell'FBI vista all'inizio della stagione due?