Negli ultimi anni è diventato consuetudine il passaggio di un videogioco di successo alla carta stampata, oppure di un film al videogioco e di un libro al film e al videogioco. Si assiste insomma a un travaso continuo da un medium all’altro. Lo spesso è avvenuto per Assassin's Creed II, un videogioco sviluppato dalla Ubisoft Montreal e pubblicato da Ubisoft per PlayStation 3, Xbox 360, Microsoft Windows e iPhone.

Il successo del videogioco è stato grande. Si parla di almeno nove milioni di copie vendute. Ha ottenuto ottimi riscontri anche il cortometraggio ispirato al videogioco (Assassin’s Creed: Lineage). Il passaggio alla carta stampata è stato quasi d’obbligo: è da poco in libreria il romanzo Assassin’s Creed. Rinascimento (Assassin’s Creed – Renaissance, 2009), che è stato scritto da un autore di cui non si sa nulla e che si cela dietro lo pseudonimo di Oliver Bowden. Pare si tratti di uno scrittore affermato, esperto dell’Italia del Rinascimento, una preparazione storica indispensabile per poter narrare in modo credibile di un’epoca storica complessa e di grandi personaggi come Leonardo da Vinci, il Botticelli, Papa Sisto IV e altri.

Nel romanzo il lettore conoscerà Ezio Auditore, che vive nella Firenze del 1476, appartiene a una famiglia alleata dei Medici. Suo padre e suo fratello vengono assassinati dai Pazzi. Accusato di tradimento, Ezio deve fuggire. In questa fuga scoprirà molte verità, come quella di essere discendente di una stirpe di assassini la cui missione è la distruzione dell’ordine dei Templari, di cui fanno parte sia i Borgia che i Pazzi. Ezio inizia la sua vendetta uccidendo vari membri della famiglia dei Pazzi, ma ben presto scopre che suo padre era venuto a conoscenza di qualcosa di più grave di un semplice complotto politico. Sia la confraternita che i Templari sembrano alla ricerca di un misterioso Codice, un libro che, una volta ricomposto, fornirebbe la chiave di un potente segreto.

L’autore. Oliver Bowden è lo pseudonimo di un affermato scrittore ed esperto di storia del Rinascimento italiano.

Un brano del libro. "Dall’alto il giovane guardò i loro visi ansiosi, pallidi nella luce della luna, rivolti verso di lui. Alzò il pugno sopra la testa in un saluto spavaldo. «Siamo uniti!» gridò, e gli altri levarono i pugni o sguainarono e brandirono le loro armi, urlando: «Uniti!»

Il giovane scese come un gatto lungo la facciata non ancora completata nel portico della chiesa, da dove, con un balzo e il mantello svolazzante, atterrò, accovacciato, tra loro. Gli amici si raccolsero attorno a lui, impazienti. «Silenzio, amici miei!» Sollevò una mano per bloccare un ultimo, solitario grido. Sorrise cupamente. «Sapete, miei più stretti alleati, perché vi ho convocati qui stasera? Per chiedere il vostro aiuto. Sono rimasto troppo a lungo in silenzio, mentre il nostro nemico, e sapete chi intendo, Vieri de’ Pazzi, se ne va in giro per la città diffamando la mia famiglia, infangandone il nome e tentando nel suo patetico modo di umiliarci. Di norma non mi abbasserei a prendere a calci un simile cane rognoso, ma...»

Venne interrotto da una grossa e frastagliata pietra che, lanciata dalla parte del fiume, era caduta ai suoi piedi.

«Smettila di dire scemenze, grullo», urlò una voce. Il giovane, che aveva già capito a chi apparteneva, e i suoi amici si voltarono all’unisono verso la voce. Un’altra banda di giovani stava attraversando il ponte dalla riva meridionale."

La quarta di copertina. Firenze, 1476. Ezio Auditore ha diciassette anni, è figlio di un ricco banchiere alleato con i Medici, e trascorre molto del suo tempo assieme agli amici, tra divertimenti e bravate. Non ha un problema al mondo, e si gode la vita. Ma quella giovinezza spensierata termina bruscamente quando la sua famiglia viene ingiustamente accusata di aver cospirato ai danni del governo.

All'improvviso, è costretto a diventare adulto: deve nascondersi, difendersi, proteggere la sorella e la madre. Ma vuole vendetta. Si rifugia dallo zio a Monteriggioni, il borgo fortificato in alta Toscana, e scopre così che il padre era in realtà membro della setta degli Assassini, che da secoli si contrappongono ai Templari, dove militano sia i Borgia sia i Pazzi.

Da quel momento e per molti anni Ezio si aggira per l'Italia, silenzioso e invisibile ma non privo di amici, per uccidere a uno a uno i Templari, di cui il padre gli ha lasciato una lista; è aiutato da Leonardo da Vinci, che costruisce per lui armi sofisticate, e da Niccolò Machiavelli, anch'egli membro dell'ordine degli Assassini. La sua è una guerra spietata, soprattutto perché ora Ezio sa che la posta in gioco è molto più alta di una vendetta privata: il suo compito è impadronirsi - prima dei nemici - del misterioso Codice, che potrebbe dare a chi lo possiede un potere incommensurabile. Incommensurabilmente malvagio.

Oliver Bowden, Assassin’s Creed. Rinascimento (Assassin’s Creed – Renaissance, 2009)

Traduzione di Tullio Dobner e Marina Deppisch, Sperling & Kupfer Editori, collana Pandora, pagg. 416, euro 19,90