Nel film, Splinter è inizialmente un topo appartenente ad un guerriero ninja giapponese

chiamato Hamato Yoshi (storpiato in “Homato Yoshi” nell’edizione italiana del film), che imita dalla sua gabbia i movimenti che fa il suo maestro umano quando si allena. Yoshi si innamora di una donna, Tang Shen, entrando così in una feroce competizione con Oroku Saki. Per evitare lo scontro con Saki, Yoshi e Shen fuggono a New York portandosi con loro Splinter, ma il loro nemico riesce comunque a trovarli e ad ucciderli. Mentre commette i suoi omicidi, Saki rompe la gabbia di Splinter, il quale lo aggredisce mordendolo e graffiandolo al volto. Furioso, Saki taglia un orecchio al topo e lo abbandona accanto al corpo senza vita di Yoshi. Successivamente, Splinter vaga nelle fogne dove incontra quattro tartarughe immerse in uno strano liquido luminescente. A causa di quella sostanza, tutti loro assumono un aspetto antropomorfo e la possibilità di parlare. Splinter, ricordandosi di Yoshi, insegna alle tartarughe le tecniche di combattimento ninja (il ninjitsu), dando ad ognuna di loro un nome letto all’interno di un libro sul Rinascimento trovato nelle fogne. Nel frattempo, Saki assume l’identità di Shredder e recluta adolescenti sbandati di New York, facendo leva sul loro bisogno di affetto e di avere una famiglia, in modo da sfruttarli per i suoi piani criminali. Al fianco delle Tartarughe, troviamo, come nel cartone, anche la giornalista April e il vigilante Casey Jones. Tuttavia, anche il film presenta notevoli differenze con le storie originali di Eastman e Laird, che si rivelano essere ben più cupe e violente rispetto anche a questa trasposizione cinematografica.

Il fumetto originale

Apparso in Italia durante i primi anni Novanta grazie alla Granata Press, il fumetto di Eastman e Laird viene interrotto dopo pochi numeri per via delle scarse vendite. Oggi, grazie alla 001 Edizioni (coraggiosa casa editrice torinese, alla quale si deve anche la recente pubblicazione in volume dei leggendari fumetti horror e di fantascienza E.C. Comics, nonché l’arrivo nel nostro paese di alcuni manhua, fumetti cinesi realizzati da autori come Zhang Xiaoyu che, nel volume Il Volo, crea un adattamento di un racconto di Isaac Asimov), quelle storie tornano a essere pubblicate all’interno di una collana di sei volumi, che, fin dal primo numero, riserva numerose sorprese ai fan italiani delle Tartarughe. Le storie sono in bianco e nero, disegnate con un tratto molto grezzo e sporco, che ben si adatta agli ambienti degradati e metropolitani in cui si svolgono le violente vicende narrate dal fumetto. Per loro stessa ammissione, Eastman e Laird si rifanno ad alcune celebri storie disegnate da Frank Miller (in particolare la sua prima miniserie di Wolverine ambientata in Giappone, il suo lungo ciclo del supereroe Devil/Matt Murdock e la sua serie Ronin), ma anche ad altri celebri personaggi (Casey Jones costituisce una sorta di omaggio/parodia di Frank Castle/The Punisher, il vigilante creato dalla Marvel), famosi per le loro storie violente. Infatti, gli elementi principali che differenziano il fumetto di Eastman e Laird dalla serie animata, sono proprio la violenza e la presenza del sangue (il fumetto era rivolto ad adolescenti, non ai bambini).

Durante i combattimenti, le Tartarughe e i loro avversari sanguinano continuamente, come efficacemente sottolineato da alcune inquadrature adottate nelle vignette dai due autori. Capita, inoltre, di vedere le armi delle Tartarughe sporche di sangue, un dettaglio assente nei film e nella serie animata, che dona maggiore realismo agli scontri. La caratterizzazione dei quattro protagonisti è abbastanza simile a quella mostrata nel primo film di Steve Barron (Raffaello è dunque un guerriero molto ribelle, individualista e impulsivo, su cui spesso si concentra l’attenzione della narrazione), ma è soprattutto Michelangelo a risultare diverso. Nel fumetto è tenuto spesso in disparte e, almeno nelle prime storie, non manifesta nessun interesse per la pizza (nessuna delle tartarughe la mangia nelle prime storie). Le armi usate dalle quattro tartarughe sono le stesse presenti nel cartone e nei film, mentre le fasce che indossano sono tutte di colore rosso (le tartarughe con le fasce rosse erano presenti anche sulla copertina del primo videogioco per il NES). Nella storia con cui esordisce il fumetto nel maggio del 1984, a muovere gli animi delle Tartarughe e di Splinter è soprattutto la loro volontà di vendicarsi e uccidere Oroku Saki/Shredder.

Come nel primo film, Splinter era originalmente un semplice topo che imitava dalla sua gabbia gli allenamenti del suo padrone, Yoshi, membro dello spietato Clan del Piede (formato dai guerrieri e assassini più temuti di tutto il Giappone). Per amore della giovane Shen, Yoshi entra in competizione con Oroku Nagi (assente nel film), un altro membro del Clan. Nagi vuole a tutti i costi ottenere l’amore di Shen, al punto da aggredirla e picchiarla violentemente quando essa afferma di amare Yoshi. Il maestro di Splinter riesce a fermare Nagi, ma perde il proprio auto-controllo e uccide l’aggressore. Per salvarsi dalla vendetta degli altri membri del Clan, Yoshi e Shen lasciano il Giappone e fuggono a New York. Per vendicare la morte del fratello Nagi, Oroku Saki diviene il più spietato assassino del Piede (che gli vale il soprannome di Shredder) e, ottenuta la possibilità di andare a New York, riesce a rintracciare Yoshi e Shen, uccidendoli entrambi. Durante le uccisioni, la gabbia di Splinter si rompe, ma il topo non aggredisce Saki, limitandosi a fuggire nelle fogne. A causa di un incidente stradale evitato in modo fortuito da un ragazzo (ulteriore riferimento a Devil/Matt Murdock), un vaso contenente quattro tartarughe e un fusto di liquido radioattivo cadono in un tombino, finendo con l’infrangersi nelle fogne. Splinter soccorre le tartarughe, ma tutti loro iniziano a mutare d’aspetto a causa del liquido fuoriuscito dal fusto, assumendo sembianze antropomorfe e il dono della parola.

Le Tartarughe, addestrate da Splinter, divengono così i quattro guerrieri a noi ben noti e, nel corso della prima storia, avviene la violenta resa dei conti con Shredder e i suoi seguaci del Piede (formato da esseri umani e non da robot come nel cartone). Le Tartarughe affrontano Shredder tutte insieme (senza porsi il problema di combattere lealmente con lui) e Leonardo non esita a trafiggere con una katana il petto del suo avversario. Anche se ferito gravemente, Shredder rifiuta la proposta offertagli dalle Tartarughe di suicidarsi con onore, e lo scontro continua…