- Per il momento ci limiteremo ad analizzare la registrazione, deciderò solo dopo averla ascoltata come procedere… -, lo liquidò l’ammiraglio.Il volto del professore si rabbuiò immediatamente e divenne paonazzo nel momento in cui l’ammiraglio continuò a parlare: - …Per quanto riguarda il nostro futuro immediato, seguiremo le indicazioni del tenente Rosmini; ci dirigeremo verso il sistema solare che lei ritiene adatto per le misurazioni del caso.Caretti fece una pausa per osservare i volti dei suoi uomini poi aggiunse: - Bene signori, la riunione è conclusa.Toubré, ormai livido in volto, uscì per primo a lunghi passi, mentre le sue imprecazioni in francese stretto echeggiavano nei corridoi dell’astronave.

 Dopo aver congedato tutti i partecipanti alla riunione, Caretti si sistemò a sedere su una poltrona davanti all’apparecchio che avrebbe riprodotto la registrazione e le eventuali immagini prelevate dal computer della capsula. Come previsto dalle norme vigenti in materia già all’epoca, ogni componente autonoma, dotata di camere stagne, doveva contenere le informazioni relative alla sua provenienza, e tutte le altre notizie utili per risalire alle cause che ne avevano determinato l’abbandono da parte della nave madre.

Un sibilo anticipò la voce digitale, che si diffuse dentro la sala immersa nella penombra.

“Registrazione della capsula modello X-Beta serie AB351, in dotazione all’incrociatore di prima classe Churchill.

Data standard inizio rapporto: 25 maggio 2649”.

Caretti valutò che la stima di Toubré era azzeccata, quell’uomo era un presuntuoso ma non si poteva negare che fosse un luminare nel suo campo; pensò di chiedere all’attendente di guardia dietro la porta dello studio di far pervenire i suoi complimenti all’archeologo, ma poi ci ripensò, Giulia non gliel’avrebbe perdonata. Sorrise, e tornò a far passare la fredda voce fantasma nel buio dello studio.

“Rapporto del comandante della Churchill, ammiraglio Steve Rogers.

Abbiamo lasciato la Terra da sette mesi standard, diretti verso la costellazione di Namor, dove quindici anni fa i nostri scienziati hanno rilevato prove inoppugnabili sull’esistenza di forme di vita intelligente.

Si tratta di uno dei pianeti che orbitano attorno a una stella del tipo ”nana bianca”, denominata Gamma-Namoris.

L’obiettivo della nostra missione è raggiungere il pianeta e verificare se la precedente spedizione, a bordo della Mcloud, partita in segreto dieci anni fa e di cui si è persa ogni traccia, è giunta a destinazione”.

Caretti bloccò la riproduzione e si avvicinò al bar del studio. Si versò un goccio di grappa e tornò a sedersi, colto da un’ansia mista a eccitazione.