Star Trek: The Next Generation è andata in onda negli Stati Uniti per sette stagioni tra il 1987 e il 1994. Le prime due stagioni sono state pietose ma la serie è rimasta in vita grazie allo zoccolo duro dei trekker che hanno continuato a guardarla malgrado tutto, anche perché all'epoca non c'erano in alternativa altri prodotti televisivi di fantascienza. La frustrazione, lo strazio e la sopportazione del pubblico sono stati premiati con la terza stagione che ha fatto decollare la serie rimasta a livelli elevatissimi di qualità fino alla settima stagione, malgrado alcune cadute di tono, per fortuna rare. The Next Generation è stata la prima grande serie di fantascienza dei tempi moderni e ha stabilito degli standard narrativi, uno stile visivo e una filosofia ottimista e progressista con cui tutti noi oggi dobbiamo fare i conti. Chi produce una nuova serie di fantascienza oggigiorno si ritrova a dover scegliere tra due sentieri opposti separati da varie gradazioni intermedie: quello tracciato venti anni fà da The Next Generation e, secondo me, quello più recente intrapreso da Battlestar Galactica, ma di cui si potevano già vedere i primi segni negli anni Novanta in altre serie.

Per quanto riguarda la rappresentazione delle donne TNG è stata chiaramente un miglioramento. La vera grande novità della serie è stata porre una donna a capo della sicurezza, enfatizzando la sua grande preparazione atletica. Tasha Yar (interpretata da Denise Crosby) ha rivestito un ruolo importante ma è durata solo la prima stagione, dopodiché il personaggio è stato fatto morire e non è stata sostituita da nessun altra donna forte come lei. Uno dei tanti motivi dell'eliminazione del personaggio è stata la decisione dell'attrice di lasciare la serie perché si lamentava che il suo personaggio non veniva sviluppato e malgrado alcuni episodi in cui le avevano dato qualcosa da dire e/o da fare, il suo ruolo era assolutamente marginale rispetto ai personaggi maschili. Spesso l'unica cosa che le rimaneva da fare in un episodio era annunciare che le frequenze di comunicazione erano aperte: in pratica l'avevano relegata al ruolo di centralinista, esattamente come era accaduto al Tenente Uhura vent'anni prima. Spesso aveva anche meno battute delle altre due protagoniste femminili, la dottoressa Beverly Crusher (interpretata da Gates McFadden)  e il consigliere di bordo Deanna Troi (interpretata da Marina Sirtis). Come mai? La Crusher e la Troi erano personaggi femminili più tradizionali che ricoprivano ruoli in cui era fondamentale la cura degli altri: la prima è un medico e una madre, la seconda è una psicologa con capacità empatiche, quindi che lavora sulle emozioni, tradizionalmente il regno delle donne. Tasha Yar invece era addestrata nelle arti marziali, sapeva usare qualsiasi tipo di arma le capitasse sotto mano e avrebbe potuto bloccare e stendere a terra qualsiasi uomo della nave, compresi quasi tutti gli alieni. Non c'era mai stato in televisione un personaggio così. The Avengers poteva offrire ispirazione con la magnifica Emma Peel interpretata da Diana Rigg, ma era una serie inglese del passato, quindi estranea e lontana dalla cultura americana; il cinema di quegli anni aveva offerto qualche esempio di donna forte nel carattere e nel fisico, come Ripley (interpretata da Sigourney Weaver) in Alien (1979) e Aliens (1986), in quest'ultimo con un personaggio di supporto come Vasquez (l'attrice Jenette Goldstein), la marine che si fa saltare in aria insieme al suo commilitone per non cadere preda degli alieni, mentre Sarah Connor di Terminator 2 (nell'indimenticabile interpretazione di Linda Hamilton) sarebbe giunta solo alcuni anni dopo. La verità è che la produzione non aveva la più pallida idea di come gestire un personaggio femminile forte, così l'unica cosa che sono riusciti a fare è stato reprimere la sua forza perché non si trasformasse in una minaccia per gli altri personaggi maschili. D'altronde tra di loro c'erano già due personaggi fisicamente molto forti, l'androide Data (l'attore Brent Spiner) e il klingon Worf (Michael Dorn), quindi perché non dare le scene di lotta a loro invece di usare una donna? Probabilmente è questo che ha pensato la produzione, ma un simile atteggiamento ha finito per tagliare le gambe alla nostra eroina ammorbidendo il personaggio e ponendo Tasha Yar in scene dove doveva mostrare la sua femminilità a scapito delle sue capacità e del ruolo che rivestiva a bordo dell'astronave.