Abbiamo già parlato di Daybreakers, film in uscita in Italia il prossimo 19 marzo e che racconta di un futuro in cui un'epidemia ha mutato gran parte dell'umanità in vampiri, costretti ad allevare gli ultimi esseri umani rimasti per consumarne il sangue. Per non estinguersi gli scienziati vampiri cercano disperatamente un sostituto del sangue, ma si imbattono in qualcosa di imprevedibile. Recentemente Sci Fi Wire ha intervistato il protagonista Ethan Hawke (Gattaca), il quale ha raccontato il suo approccio al film.

"In realtà ho firmato nel 2007," racconta Hawke. "Twilight e True Blood dovevano ancora uscire, così in quel momento mi sembrava interessante e originale fare un film sui vampiri, e molto retrò. Se dovessi decidere oggi probabilmente ci penserei un po' - un altro film sui vampiri! Ma il fatto è che qualunque film di genere si faccia, che sia un western o un poliziesco o un horror, sono tutte cose già viste. La differenza la fai se hai qualcosa di nuovo da dire."

E secondo Hawke i gemelli tedeschi Michael Spierig e Peter Spierig, autori e registi semiesordienti (Undead) qualcosa di nuovo da dire ce l'avevano. Tanto che volle incontrarli di persona in un bar di New York, anziché mandare il suo agente, e firmò il contratto quel giorno stesso. "Avevano negli occhi la stessa passione dei migliori registi con cui ho lavorato," dice ancora.

Come detto la vicenda, ambientata nel 2019, vede vampiri che mantengono stili di vita e comportamenti del tutto simili ai nostri, con due uniche differenze: tutte le attività si svolgono ovviamente di notte e ci si nutre solo di sangue. La penuria di quest'ultimo spinge i vampiri al cannibalismo, ovvero a nutrirsi del loro stesso sangue, dando vita così a una razza di supervampiri malevoli. Hawke interpreta un ricercatore impegnato a costruire un sostituto sintetico del sangue umano. Per spiegare ciò che ha trovato di originale nel progetto, Hawke racconta la sua esperienza con il regista Joe Dante ai tempi delle riprese di Explorers, film del 1985.

"Quel film è stato veramente importante per me," dichiara l'attore. "Quentin Tarantino sarebbe esploso solo dieci anni più tardi e avrebbe spinto tutti ad amare il genere pulp, ma Joe secondo me è stato il vero erede di registi come Roger Corman. Per me è stato un vero mentore, mi ha insegnato a vedere l'arte nei suoi film e in quelli di John Carpenter. Quello che facevano questi registi è un po' l'equivalente del punk rock: aveva una forza veramente sovversiva, con la possibilità di lanciare messaggi potenti. E potrebbe essere fatto anche adesso." Secondo Hawke, "l'idea che rende il film originale e sovversivo sta nel fatto che ci sono più vampiri che persone. È collegata al nostro modo di distruggere il pianeta sfruttandone le risorse. I vampiri sanno che il sangue sta per esaurirsi e cercano una via d'uscita: la metafora è abbastanza evidente. Però il film non vuole essere troppo pretenzioso: è un bel film di genere con qualcosa da dire".

Tra gli altri interpreti della pellicola ricordiamo Isabel Lucas (Transformers - La vendetta del caduto), Clauda Karvan (tre episodi di Farscape e Star Wars: Episodio 3), nonché i veterani Willem Dafoe (eXistenz, i film della serie Spider Man e New Rose Hotel, tratto dal racconto di William Gibson) e Sam Neill (Jurassic Park, L'uomo bicentenario, Event Horizon). Bisognerà aspettare ancora fino a marzo per sapere se Hawke ha ragione, e se la visione di come potremmo essere se fossimo dei "normali" vampiri ha davvero qualcosa di sovversivo.