Daniel Keyes ha tratto un romanzo da un fatto di cronaca. Si tratta dell’incredibile storia di uno stupratore che aveva più di una doppia personalità. Si potrebbe dire una vera e propria babele di personalità, addirittura ventiquattro. Il romanzo, possiamo anche definirlo un resoconto in presa diretta, è intitolato Una stanza piena di gente (The Minds of Billy Milligan, 1982).

Certamente il nome Daniel Keyes ha fatto scattare nella mente di ogni lettore di fantascienza il ricordo del suo bellissimo racconto, Fiori per Algernon, a suo tempo un successo mondiale. Il racconto costituì poi la base dalla quale l’autore sviluppò il romanzo che, pur più lungo, conservò intatto il pathos iniziale, chiarendo meglio il passato del protagonista.

Il racconto vinse il Premio Hugo nel 1960 e il romanzo il Premio Nebula nel 1966. Quest’ultimo ebbe una trasposizione cinematografica: I due mondi di Charlie uscito nel 1968 e interpretato da Cliff Robertson (che vinse l’Oscar come migliore attore protagonista).

Una stanza piena di gente è la storia, vera, di Billy Milligan, arrestato per violenza su tre studentesse. Durante il processo fu sottoposto a perizia psichiatrica che rilevò la presenza di dieci diverse personalità all’interno della sua mente, le quali - di volta in volta - prendevano possesso del corpo, con comportamenti e interessi assolutamente diversi gli uni dagli altri.

Dopo la reclusione in un ospedale psichiatrico, fu sottoposto ad altri esami, che rilevarono molte altre personalità autonome, fra le quali spiccava il “Maestro”. Costui ha collaborato a lungo con l’autore, permettendogli di scrivere questo interessante resoconto.

L’autore. Daniel Keyes è nato a Brooklyn nel 1927. A diciassette anni si è arruolato in Marina, imbarcandosi poi come commissario di bordo. Tornato a New York, dopo essersi laureato in Psicologia, ha insegnato a lun­go, soprattutto a ragazzi con difficoltà di apprendimento. Proprio questo lavoro gli ha fornito lo spunto per il suo esordio nar­rativo, Fiori per Algernon: un successo mon­diale, pubblicato in più di trenta paesi e continuamente ristampato. A partire dagli anni '80, si è dedicato prevalentemente alla non-fiction. Con Una stanza piena di gente ha ottenuto una nomination al prestigioso Edgar Award.

La quarta di copertina. Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e ra­pinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci so­no prove schiaccianti. Ma, durante la peri­zia psichiatrica richiesta dalla difesa, emer­ge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'i­dentità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il soprav­vento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del pro­cesso si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugosla­vo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 an­ni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima vol­ta nella storia giudiziaria americana, il tri­bunale emette una sentenza di non colpe­volezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quan­do, durante il ricovero in un istituto spe­cializzato, a poco a poco non affiorano al­tre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro, che con la passione e lo slancio di un resoconto in presa diretta rico­struisce l'incredibile vicenda di Billy Milligan e ci permette di entrare in quella «stan­za piena di gente» che è la sua psiche. Una visita che ci lascia sconvolti e turbati, ma che ci induce a riflettere sull'abisso nascosto in ogni uomo. Perché, come scrive lo stesso Billy all'autore: «Solo chiudendo la porta sul mondo reale, noi potremo vivere in pa­ce nel nostro».

Daniel Keyes, Una stanza piena di gente (The Minds of Billy Milligan, 1982)

Traduzione Natalia Stabilini; Isabella C. Blum, Editrice Nord, fuori collana, pagg. 522, euro 19,00