Will Smith è forse uno dei pochi attori di Hollywood che può permettersi di fare o non fare film senza alcuna preoccupazione. Di sicuro è uno degli attori che porta incassi sempre e comunque, indipendentemente dal tipo di progetto a cui è legato, tanto che registi e produttori pare non vedano l'ora di averlo dall'altra parte delle macchine da presa.

E' passato solo un giorno, forse due, dall'annuncio che il remake made in USA del film coreano del 2003 Oldboy non si farà più (pare per una serie di discussioni e litigi su questioni di diritti), un progetto che doveva avere Steven Spielberg alla regia (lui stesso aveva però detto che non si trattava di un remake quanto di un adattamento del manga da cui era stata tratta la pellicola originale) e Will Smith nel ruolo di protagonista, che ecco apparire la notizia: l'attore (eternamente coinvolto nei possibili seguiti di Independence Day, Men in Black II e Bad Boys II) ha firmato per interpretare un nuovo film.

Si tratterebbe anche questa volta di un progetto di fantascienza tratto da un'opera letteraria. Parliamo del famoso Fiori per Algernon di Daniel Keyes, scritto prima sotto forma di racconto breve (Flowers for Algernon) vincitore del Premio Hugo nel 1960, e poi ampliato a dimensioni di romanzo nel 1966, ma mantenendo lo stesso titolo, in grado di vincere il Premio Nebula (anche se alla pari con Babel-17 di Samuel Delany).

La trama narra di come Charlie Gordon, un ritardato mentale destinato unicamente a mansioni pratiche, venga selezionato per un esperimento in grado di migliorare la sua intelligenza. L'operazione, che ha già avuto successo su Algernon, un topo di laboratorio, riesce, e Charlie ha accesso a quella vita normale e a quella felicità che gli era sempre stata negata, prima però di scoprire che gli effetti sono solo temporanei. E non solo su di lui.

L'opera di Keyes era già stata trasformata in un film del 1968 dal titolo Charlie (I due mondi di Charlie è il titolo italiano) con Cliff Robertson (che vinse l'Oscar come miglior attore) come interprete. Lo stesso Robertson aveva interpretato anni prima il personaggio in una prima versione televisiva. Il racconto (e romanzo) di Keyes è stato anche adattato sotto forma di musical, dramma radiofonico e rappresentazione teatrale.

Qualcuno ipotizza, considerato il tema del film, che Smith potrebbe spingere la candidatura di Gabriele Muccino, regista di La ricerca della felicità con cui è stato candidato all'Oscar e ha vinto un Golden Globe.