Hunger Games (The Hunger Games, 2008) è il nuovo romanzo di Suzanne Collins, appena pubblicato in Italia da Mondadori. Un testo che negli Usa ha conosciuto un grande successo di vendite e, anche se rivolto a un pubblico di giovani lettori, è stato apprezzato anche dagli adulti. Della scrittrice, sino a oggi, era stato tradotto un solo romanzo, Gregor e il regno di Semprebuio nella collana Lampi (Sperling & Kupfer – 2004). Questo romanzo è il primo della serie Underland Chronicles, composta da cinque titoli.

Hunger Games descrive un'America in un futuro post-apocalisse. Quello che un tempo era il Nord America, non esiste più, al suo posto è sorto Panem, territorio composto da tredici distretti governati da Capitol City. Al sorgere di violente ribellioni, il governo centrale reagì attaccando e sconfiggendo i distretti ribelli. Il tredicesimo venne distrutto. Furono così emanate nuove leggi per assicurare la pace e furono creati gli Hunger Games, una sorta di feroce reality show. Ogni anno i distretti devono inviare in tributo ai giochi un ragazzo e una ragazza, tra i dodici e i diciotto anni, scelti con una lotteria.

Dei ventiquattro ragazzi ne resterà vivo uno solo: il vincitore. La protagonista è Katniss Everdeen, una ragazza di sedici anni che si offre volontaria al posto della sorellina che era stata estratta. Insieme a lei c’è Peeta, un ragazzo gentile e con principi, ma negli Hunger Games non vince chi è buono, perché in questi giochi non può esistere l’amore e la gentilezza. Vince chi è feroce, cattivo e senza principi morali. Hunger Games è il primo capitolo di una trilogia. Sarà seguito da Catching Fire, e un terzo di cui ancora non si conosce il titolo.

L’autrice. Suzanne Collins è nata nel 1964. Ha iniziato la sua carriera lavorando per la televisione, scrivendo sceneggiature per varie serie per bambini. È poi passata a scrivere romanzi per ragazzi. La serie Underland Chronicles le è stata ispirata dal romanzo Alice nel paese delle meraviglie. Per Hunger Games la prima ispirazione le è venuta dal mito del Labirinto del Minotauro, ma l'idea si è fatta strada nella sua mente mentre faceva zapping tra le immagini dei reality show e quelle della guerra vera. Vive nel Connecticut con la sua famiglia e due gatti selvatici.

La quarta di copertina. Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.

Suzanne Collins, Hunger Games (The Hunger Games, 2008)

Traduzione Fabio Paracchini, Mondadori, collana I Grandi, pagg. 369, euro 17,00