Sessanta milioni di dollari. È la cifra che Nickelodeon ha appena sborsato per i diritti delle celebri Tartarughe Ninja, i quattro eroi mutanti anni '80 che non ne vogliono sapere di abbandonare la scena. Anzi. Paramount, non appena sborsata la cifra a Peter Laird (uno dei creatori), ha fatto subito sapere che è previsto un lungometraggio in uscita nel 2011 o al massimo nel 2012. Lo produrrà Scott Mednick (300) insieme a Galen Warker. Al contempo Nickelodeon lavorerà su una serie animata destinata alla tv, a sua volta prevista nel 2012, anno in cui i negozi saranno invasi da una nuova line-up di giocattoli.

Insomma una strategia di rilancio in grande stile per uno dei marchi di maggior successo negli ultimi venticinque anni. Ripercorrendo la storia a ritroso, l'ultima uscita delle quattro tartarughe mutanti risaliva al 2007, anno di TNMT, animazione prodotta proprio da Warker e diretta da Kevin Munroe. Un film accolto tiepidamente, che vantava un comporto grafico di buon livello (affidato non a caso all'art director Simon Murton, il cui curriculum parla chiaro: La fabbrica di cioccolato, Matrix Revolutions e altri), ma soffriva invece sul lato della storia, generalmente bollata dalla critica come un po' farraginosa. In ogni caso il film totalizzò circa cinquantaquattro milioni di dollari al botteghino. Non male. Prima ancora, fra il 2003 e il 2009, CW ha mandato in onda la seconda serie animata prodotta da 4Kids e Mirage Studios (terminerà nell'agosto dell'anno prossimo). Il 1997 fu l'anno di una serie con attori in carne e ossa, che però ebbe scarsa fortuna e fu cancellata l'anno successivo (curiosità: qui faceva la sua comparsa Venus, prima e unica tartaruga ninja femmina). Dal 1987 al 1996 andò in onda la celeberrima serie originale.

A ciò bisogna aggiungere altri tre lungometraggi animati (1990, 1991 e 1993), videogiochi, montagne di giocattoli e gadgets. E, naturalmente, la serie a fumetti, lanciata da Kevin Eastman insieme a Peter Laird nel lontano 1984. Proprio quest'ultimo ha strappato a Paramount il diritto di portare avanti il marchio su carta (anche se per un massimo di diciotto albi all'anno). Il futuro delle tartarughe mutanti sembra più che mai roseo.