Tutti conoscono i cosiddetti "doodles", i loghini personalizzati che Google in occasione di particolari ricorrenze espone sul proprio sito al posto del logo normale. Il 5 settembre il logo di Google è cambiato ospitando un disegno in cui un piccolo UFO rapiva, con un classico "raggio traente", la seconda "o" di Google. Ma, e qui sta il mistero, apparentemente non c'era nessuna ricorrenza che la giustificasse.

La perplessità del popolo della rete si è manifestata in vari modi; c'è stato chi ha pensato che Google avesse avuto un vero contatto con gli alieni (del resto, se gli alieni volessero informazioni sul pianeta Terra dove altro potrebbero cercarle?) e c'è stato chi si è dato da fare per cercare collegamenti. Chi ha pensato che si trattasse di una promozione del film District 9 uscito in USA il 3 settembre (ma, quindi, due giorni prima), chi ha ipotizzato che fosse un riferimento al semisconosciuto festival Ufo di Exeter nel New Hampshire. Anche il Corriere della Sera si è occupato di questo piccolo mistero.

Il 5 settembre era in effetti l'anniversario del lancio della sonda Voyager I, ma cliccando sul logo di Google di veniva mandati alla pagine di ricerca del termine "unexplained phenomena" (fenomeni senza spiegazione). Forse che il fenomeno senza spiegazione fosse proprio la sonda Voyager, ma questa volta dal punto di vista degli alieni?

Per intorbidire ulteriormente le acque, sulla pagina Twitter di Google compariva un messaggio in codice: “1.12.12 25.15.21.18 15 1.18.5 2.5.12.15.14.7 20.15 21.19″. Hugo di Lost sarebbe rabbrividito. Ma in questo caso il codice era piuttosto elementare: sostituendo a ogni numero la lettera corrispondente (A per l'1, B per il 2 eccetera) veniva fuori "All your O are belong to us": tutte le vostre O sono appartengono a noi. Una cosa del genere.

I più attenti a questo punto hanno colto il suggerimento offerto dall'indizio. Si trattava di un riferimento alla frase "All your base are belong to us", traduzione sgrammaticata dal giapponese comparsa nella versione inglese del videogioco Zero Wing del 1989 (Wikipedia suggerisce la traduzione "tutta la vostra base sono appartenere a noi!"). Questa e altre frasi, proprio a causa della loro inconsistenza linguistica, sono diventati veri e propri tormentoni della rete, citate in trasmissioni televisive, in brani musicali, in libri e film. Un capitolo di Iron Sunrise di Charles Stross si intitola con una di queste frasi, "Set up us the bomb" (nella versione italiana L'alba del disastro la sgrammaticatura è andata persa).

Ecco dunque la spiegazione: il 5 settembre era il ventesimo anniversario della data di uscita di Zero Wing in Giappone: 5 settembre 1989. Il logo di Google era quindi un "buon compleanno" per questo gioco diventato suo malgrado famoso a causa di una traduzione frettolosa.

Tutto risolto? Forse. O forse no. Perché qualcuno ha poi notato che la fonte della data di uscita del gioco, 5 settembre, era Wikipedia, e che la voce relativa di Wikipedia era stata modificata proprio il 5 settembre. Fino al giorno prima, la voce riportava solo "1989" senza alcuna indicazione del giorno.

Forse una manovra diversiva degli alieni?