Presentando questo film siamo un po' fuori in questo caso dall'ambito fantascientifico, se non per il fatto che il regista del film è un grande appassionato del genere, e, naturalmente, è il nostro più prezioso collaboratore da oltre una dozzina d'anni. Marco Spagnoli, che per tanti anni si è occupato di cinema (spesso di fantascienza, ma non solo) è ora lui in prima persona autore di un film: Hollywood sul Tevere, sottotitolo Americani a Roma (1950-1970), da lui ideato e diretto. Un film di montaggio che racconta vent’anni di storia del cinema mondiale raccontati attraverso le immagini di archivio dell’Istituto Luce; due decadi importantissime e indimenticabili che hanno portato sullo schermo film come Vacanze Romane, Ben Hur e Cleopatra facendo di Roma e Cinecittà l’epicentro della produzione hollywoodiana in Europa.

"L’avventura di questo film di montaggio nasce in una notte di estate a Via Veneto- racconta Marco Spagnoli, realizzatore del film e da anni l'esperto di cinema di Fantascienza.com. "Niente residui o stralci di ‘dolce vita’, tutt’altro. Erano le tre e mezza di mattina e, lavorando per un Festival, avevo appena finito una discussione con la publicist di una grande Star hollywoodiana rispetto alla grandezza della camera d’albergo dove avrebbe dovuto dormire. Guidando verso casa, mi domandavo come, in un’era antecedente a mail, cellulari e fax fosse potuta nascere la cosiddetta Hollywood sul Tevere. Quale sforzo titanico e quale mole di produzione di carta era riuscita a portare così tanti divi e dive nel nostro paese?"

Qualche mese più tardi l'Istituto Luce gli chiede di suggerire un progetto per un documentario e Marco propone di tornare indietro verso quegli anni, grazie alla straordinaria ricchezza delle immagini dell’archivio Luce.

"In realtà, mi sbagliavo. O, perlomeno, avevo sottovalutato la cosa. Quando ho iniziato a lavorare a Hollywood sul Tevere non mi rendevo ancora conto che i materiali dell’Archivio Luce da me conosciuti rappresentavano solo una minima parte della straordinaria ricchezza di questo giacimento della nostra memoria storica e cinematografica. Come Zio Paperone che fa il bagno tra le monete del suo deposito, mi sono tuffato in un mare magnum fatto di Cinegiornali e di fotografie al punto da arrivare quasi a commuovermi per il loro fascino e per la loro bellezza."

Hollywood sul Tevere, quindi, vuole essere soprattutto l’emblema di questa grande qualità di immagini, riletti, rimontati secondo una sensibilità moderna per mostrarne, il fascino, la forza e le grandissime sensualità e bellezza.

Tutto quello che si vede in questo film proviene dall’archivio di Cinecittà Luce.

Ed è, forse, una singolare coincidenza che questo lavoro sia uno dei primi a essere distribuito sotto l’egida del nuovo marchio che, al suo interno, richiama sia la forza immaginifica delle produzioni del Luce che la capacità evocativa della parola Cinecittà, l’unica, insieme proprio a Hollywood, a connotare in maniera tanto radicale e significativa il cinema mondiale.

"La nostra è una produzione al cento per cento italiana che si è avvalsa dello straordinario montaggio di una professionista di enorme talento e professionalità come Patrizia Penzo e delle fantastiche musiche di due degli eroi del mio pantheon personale di musicisti: Pivio e Aldo De Scalzi. È il loro lavoro insieme alla voce suadente e ironica di Daniela Cavallini ad avere reso questo film esattamente quello che io desideravo fosse, ovvero un viaggio visivo di matrice postmoderna all’interno di due decadi che hanno cambiato per sempre la storia del cinema italiano ed internazionale. In questo senso, i ringraziamenti alla produzione e all’Amministratore Delegato di Cinecittà Luce Luciano Sovena e al suo team sono tutt’altro che ‘di rito’.

È stato un vero privilegio potere entrare in un tesoro come quello di Cinecittà Luce, ma soprattutto potere offrire al pubblico quella che è soprattutto una rilettura e, al tempo stesso, una scoperta visiva del grande passato e di anni indimenticabili e che l’industria italiana, oggi, è in grado di evitare diventino anche ‘irripetibili’."

Hollywood sul Tevere non è un film che nasce dalla nostalgia del passato, bensì dal desiderio di conoscerlo per guardare ad un futuro produttivo altrettanto elegante e glamour.

Marco Spagnoli
Marco Spagnoli
L'autore. Marco Spagnoli, laureato in filosofia nel 1995 (Storia delle Istituzioni Sociali e politiche),  critico e giornalista cinematografico, da oltre diciotto anni si occupa di cinema e di spettacolo per diverse riviste cartacee e su Internet. Condirettore di Primissima Trade collabora a Il Giornale dello Spettacolo, Primissima, Nick, Vivilcinema, DNews, La Rivista del Cinematografo, Robot e Fantascienza.com.

Scrive dall’Italia per la rivista tedesca di cinema, Blickpunkt Film. Ha collaborato in passato anche con  Tv Sorrisi e Canzoni, Il Venerdì di Repubblica, Novella2000, GioiaDvd World, RockStar, New Age, Acid Jazz, Numéro Beaute, Il Cinemotore, Cinema.it e The Guide. È stato responsabile del settore cinema per Time Out - Roma e per il canale cinema del portale Internet della Rai.

È il Direttore Artistico del Galà del Cinema e della Fiction in Campania, degli  Italian Dvd Awards e del Premio Golden Graal. Vicedirettore del Festival di Bari – Per il Cinema Italiano 2009, è stato selezionatore e Vicedirettore del Festival di Taormina per le edizioni 2005 e 2006 e Vicedirettore del RomaFictionFest2007. Membro del Comitato Esperti del RomaFictionFest2008 e 2009 è consulente della Casa del Cinema di Roma. Attività di consulenza che in passato ha svolto anche per il Festival Terra di Siena diretto da Carlo Verdone, per il Festival OST2008 di Reggio Emilia, per il Festival di Ragusa, per l’Italian Film Festival di Malta, per il Future Film Festival di Bologna e il Genova Film Festival.

Ha pubblicato: La vita è un gioco fatto di centimetri – Conversazioni con Oliver Stone (Reality Book), È bello essere Re – Le migliori battute dai film di Mel Brooks (20th Century Fox Home Entertainment), O, Lucky Malcolm! - Conversazioni con Malcolm McDowell e Match Points: Conversazioni con Woody Allen (Aliberti), Tim Burton: Anatomia di un regista cult (Memori Libri), Marilyn Monroe: Come una candela nel vento (StudioUniversal), Big Night – 75 anni di Oscar e Alberto Sordi – Storia di un italiano (AdnKronos Libri), Groucho Marx – Se mi sposi non guarderò mai più un altro cavallo; Leonard Cohen – Le mie canzoni sono come le Volvo durano trent’anni e Dediche d’autore (StampAlternativa),  Napoli 1799 e Parigi 1815 (Edizioni La Città del Sole – Istituto di Studi Filosofici di Napoli).

Ha curato i contenuti speciali per una serie di Dvd prodotti e distribuiti da Istituto Luce, Medusa, Fandango e 20Th Century Fox Home Entertainment.