Il crowdsourcing è un fenomeno intimamente legato alla rete. E' una parola composta (crowd + outsourcing), solitamente impiegata in ambito business per indicare il processo in base a cui un'azienda si apre all'esterno in cerca di persone con competenze specifiche per un determinato progetto. Nel fare ciò, l'azienda non sa chi risponderà alla chiamata, da dove risponderà, né quanti né come risponderanno. Si crea insomma una sorta di community spontanea online intorno a un'esigenza, dove ognuno apporta competenze e creatività.

Adesso ciò sta avvenendo anche in tutt'altro ambito. Un fan accanito di Guerre Stellari, tal Casey Pugh di New York, ha lanciato Star Wars: Uncut, un portale il cui meccanismo di fondo pesca proprio dal crowdsourcing: si spezza in microsequenze di quindici secondi il primo lungometraggio della serie e si mette il tutto online. Chiunque, ovunque egli sia, può prenotare un piccolo segmento del film originale e reinterpretarlo con la massima libertà.

Le regole sono pochissime: essere iscritti a Vimeo (comunity di video online), fare un video alla volta (entro trenta giorni dalla prenotazione) e girarlo in 4:3. Per il resto, spazio alla creatività.

Com'era prevedibile, la chiamata alle armi (spaziali) non ha mancato di sortire i suoi effetti: sono già moltissime le sequenze prenotate (618). Qualcuna di queste è già stata caricata online sul sito (26). I risultati differiscono fortemente per qualità e fantasia. Per quanto sia difficile togliersi l'impressione che quindici secondi di un film siano pochi per poter davvero esprimersi al meglio, qualche spezzone è divertente e originale.

L'idea è ovviamente quella di raccogliere il tutto in un unicum, che probabilmente assomiglierà a un patchwork surreale di creatività, visto che l'autore di Star Wars: Uncut è la "folla" semi-anonima, sbucata là fuori da qualche parte, e riunitasi online intorno a un progetto.