Un attimo dopo, l'espressione sensuale era sparita dal suo volto, spazzata via da una maschera di rabbia che ne aveva sconvolto la bellezza fuori dal comune che la contraddistingueva. Gli occhi e la bocca erano spalancati mentre lei gli gridava contro. E la sua mente lasciò che la potenza cinetica in essa racchiusa lo colpisse con forza, scagliandolo contro una delle pareti più lontane e facendogli perdere la presa sulla donna.Cyrus si rialzò a fatica, riaprendo la mano che fino ad un attimo prima aveva stretto la sua serva umana e lasciando cadere una ciocca dei suoi capelli rossi. Stava guardando la donna davanti a lui con occhi nuovi, come se non l'avesse mai vista prima. Era bellissima, le labbra che sporgevano in un broncio perenne e gli occhi più luminosi che avesse mai visto. Ma era anche letale e non l'aveva previsto. Sembrava avere un potere telecinetico che non poteva in nessun modo essere umano. Eppure riusciva a percepire il sangue che scorreva nelle sue vene, così come la fragranza della sua pelle, seppure lieve, tipica delle donne umane. Chi o che cos'era?- Non sei umana - le disse, puntellando la schiena contro il muro mentre tentava di riacquistare le forze. Era debole, già colpito dalla perdita di potere derivata dal tradimento della sua serva di sangue. Nonostante tutto però sembrava sicuro di sé, come se non fosse affatto spaventato dalla minaccia che ora lo fronteggiava con le mani poggiate sui fianchi e un'espressione tutt'altro che amichevole in volto.

- No, sono fatta della materia dei tuoi incubi - sibilò lei, socchiudendo gli occhi e poi riaprendoli di scatto. Questa volta aveva concentrato il suo potere così che si trasformasse in tante piccole schegge di vetro, restituendogli la cortesia ricevuta poco prima. Gliele lanciò addosso in velocità, spingendolo di nuovo contro il muro. Il vampiro gridò dal dolore, cadendo di nuovo, con il volto e tutta la parte superiore del corpo ricoperti di sangue. Non c'era nessuna scheggia di vetro, eppure la sua pelle era stata lacerata in più punti. I suoi abiti erano stati strappati e il dolore che provava era fin troppo reale. La guardò dal basso quando lei si avvicinò ancora, torreggiando su di lui con sguardo implacabile.

- Rappresenti una minaccia per la galassia - gli stava dicendo, senza che lui riuscisse a muovere un dito, troppo frastornato per poterci anche solo pensare. - In quanto tale, il Governo Centrale ti ha condannato a morte. Sono qui per eseguire la condanna.

In un solo gesto fluido, Lux sfoderò la katana che portava sulla schiena, evitando di guardarlo negli occhi mentre la lama gli affondava nel collo, tranciandogli di netto la testa.

Nathaniel aveva steso un vampiro, ma lo spadaccino continuava a dargli filo da torcere. Aveva avuto soltanto un secondo per vedere che Nemesis si stava divertendo come al solito, uccidendo la sua vittima poco alla volta: pezzo per pezzo, sarebbe stato più corretto dire. Un violento affondo da parte del proprio opponente riportò la sua attenzione al combattimento ancora in corso. Fece appena in tempo a parare il colpo e vibrarne uno di eguale potenza, che Lux afferrò il vampiro per i capelli. Aveva colto entrambi di sorpresa, avvicinandosi alle spalle del nemico in silenzio, aiutata dal fatto che la sua pelle non aveva più il forte profumo di quella degli umani. Non dopo la mutazione genetica, in ogni caso. Il vampiro era stato così concentrato nel tentativo di uccidere Nathaniel che non si era accorto della donna alle sue spalle. La sua spada cadde sul pavimento quando sentì la punta di uno stiletto sul lato del collo. Gli occhi rimasero però fissi sull'umano che aveva sfidato fino a quel momento.

- Non tollero chi osa rivolgere minacce a mio fratello - sibilò lei al suo orecchio, un attimo prima di spingere a fondo lo stiletto nel collo del vampiro, il cui sangue, evidentemente bevuto da poco, gorgogliò nella sua gola per un attimo prima che egli crollasse sul pavimento.

Lux finalmente guardò Nathaniel e lo sguardo le si addolcì suo malgrado.

- Stai bene?