Iniziano i preparativi per nuovi viaggi spaziali. La Nasa sta avviando esperimenti per capire fino a che punto il corpo umano sia in grado di resistere alle radiazioni solari. Come prima cavia, è stato scelto un manichino molto particolare, dal momento che è dotato di ossa e sangue (veri), organi e pelle (simulati), e centinaia di sensori.

L'esperimento consisterà nel bombardare lo sventurato manichino con un fascio di protoni ad alta intensità e osservare le reazioni fisiche, allo scopo di capire a cosa andranno incontro i futuri astronauti quando – una volta al di fuori del campo magnetico terrestre, e magari avviatisi nel lungo viaggio verso Marte – potrebbero essere inondati da tempeste di radiazioni solari.

“Abbiamo messo cellule di sangue nello stomaco e nel midollo – spiega Francis Cucinotta, lo scienziato NASA a capo del progetto – e intendiamo osservare soprattutto cosa accadrà alle parti meno protette del midollo.”

Le radiazioni potrebbero infatti far lievitare i rischi di leucemia e altre forme di cancro. Gli astronauti, durante le missioni, sono sempre stati soggetti a radiazioni di bassa intensità, le quali non provocano danni permanenti dal momento che il fisico ha tempo di riparare o rimpiazzare le cellule danneggiate. Ma cosa accadrebbe in caso di esposizione acuta e intensa a una tempesta solare, anche solo per qualche minuto?

Il manichino prescelto proviene dalla ESA (European Space Agency) e si chiama Matroshka, ma c'è anche il compagno statunitense, che invece è stato nominato Fred. Entrambi hanno già esperienze per quanto riguarda i voli spaziali (sono stati sia sugli shuttle sia alla base spaziale internazionale). A loro il compito di dirci se la scampagnata verso Marte è troppo pericolosa per l'essere umano, oppure no.