Delos 15: Robert Sheckley
intervista con
Robert Sheckley

L'autore più brillante, più divertente, più originale della fantascienza dagli Anni Cinquanta in poi: Robert Sheckley. Chi se non Delos poteva intervistarlo?

di Luigi Pachì e Roberto Quaglia

Proseguono le interviste di Delos: in questo numero vi portiamo sul vassoio telematico il mio autore preferito da innumerevoli anni: Robert Sheckley. Devo confessarvi che ricevere il mail di Robert, che inizia con queste parole "Dear Luigi, Here are some answers to the questions you sent me for the interview", ha suscitato in me una forte emozione che né Gibson né altri autori intervistati lo scorso anno mi avevano dato. Ma suppongo che questo dipenda proprio dal fatto che Sheckley, per me, è sempre stato un mito!
Onore al merito anche a Roberto Quaglia, il nostro collaboratore di Genova che gira per le Convention di fantascienza di tutta Europa. Questa intervista è stata possibile proprio grazie al fatto che Roberto consosceva l'indirizzo telematico di Sheckley. Di Roberto Quaglia troverete lungo questa intervista anche alcune altre domande alle quali Sheckley ci ha risposto brillantemente dimostrando tutta la sua verve e il suo inconfondibile umorismo.
Luigi Pachì

Delos: Robert, tu sei molto famoso per la lunga militanza su una delle migliori riviste di fantascienza di tutti i tempi: Galaxy. Cosa ricordi di più al riguardo della tua vita e del modo in cui scrivevi fantascienza in quel periodo rispetto alla fantascienza di oggi?

Robert Sheckley: La vita sembrava molto più semplice in quei giorni. H.L. Gold mi chiedeva un numero sempre maggiore di racconti da produrre. La fantascienza, a quei tempi, pareva appartenere a un club. Oggi la Science Fiction si è gonfiata in produzioni costosissime dove le persone del cinema definiscono il genere e il resto di noi cerca di sbattersi per i rimanenti pochi dollari. Era davvero molto meglio ai vecchi tempi. Ma, naturalmente, ogni cosa era migliore ai vecchi tempi. Eccetto le donne. Loro sono meglio adesso... a parte qualcuna.

Delos: Perchè hai scelto di scrivere romanzi di fantascienza paradossale e umoristica? E' stato principalmente perchè ti eri accorto di una mancanza di storie di SF basate su questa particolate tematica, o furono altre ragioni?

Sheckley: Per nessuna ragione mi sono mai messo a considerare mancanze particolari nel campo della SF. E' un'idea troppo lontana da me. Mi sono messo a scrivere quello che mi veniva: umorismo, paradosso e satira, i tre cavalieri della mia apocalisse personale.

Delos: Ed ora una domanda che ho già posto a Douglas. Qual è, secondo te, la differenza principale tra i tuoi romanzi paradossali e la produzione di Douglas Adams?

Sheckley: Doug Adams riesce a cavare più soldi dai suoi libri che non io dai miei. Questa è la differenza pricipale. Lui è anche più grosso di me... Potrebbe contare come differenza.

Delos: Dopo molti racconti da te pubblicati durante gli anni cinquanta, hai iniziato a girare per il mondo scrivendo sempre meno. "Dimension of Miracles" (Il difficile ritorno del signor Carmody, Mondadori), per esempio, è apparso dopo ben sette anni dal tuo ultimo libro. Questo romanzo è ancora uno tra i miei preferiti e mi chiedo se ti è servito tutto quel tempo in quanto scrivere fantascienza del tuo genere preferito non è per nulla semplice (fantascienza speculativa/ "sproof") o perchè, invece, ti sei accorto improvvisamente che viaggiare attorno al mondo è più eccitante che scrivere romanzi.

Sheckley: Ho scoperto che viaggiare attorno al mondo era una grande alternativa allo scrivere. E quando hai una certa età, gli scadenti alberghi dei posti esotici hanno un loro fascino.
Così è stato anche per il resto della mia vita, rifiutando di tornare a sedermi tranquillamente per proseguire a scrivere libri.

Delos: Il saggista Brian Aldiss ha comparato i tuoi lavori a quelli di Lewis Carrol, Voltaire e Swift, mentre Sam Lundwall trova i tuoi bizzarri universi simili a quelli di Franz Kafka e Boris Vian. Come ti senti veramente, davanti a questi commenti?

Sheckley: Mi piace e tendo a credere ad ogni saggista che mi compara a qualsiasi personaggio famoso e non più in vita.

Delos: Credi che Film come Spaceballs di Mel Brooks o il serial TV inglese Red Dwarf, aiutino la massa ad avvicinarsi di più alla SF in senso lato?

Sheckley: Non ho visto nessuno dei due. L' avvicinarsi al genere fantascientifico è comunque un argomento al di là della mia conoscenza. Preferisco non venire coinvolto.

Delos: Riesci a trovare una o più ragioni che ti hanno spinto a scrivere di fantascienza invece che di altri generi (oltre al giallo, di cui hai in realtà già scritto negli anni '60)?

Sheckley: Come dice Cab Calloway: "Non è qualcosa se non ha 'swing'". La fantascienza aveva quel qualcosa in più, quel particolare "swing", ed io l'ho preso al volo a meraviglia.

Delos: "Laxian Key" (La chiave Lassiana), "Milk Rum" (Trappola per topi) e "Ghost V" (Fantasma V) sono, per quel che mi riguarda, i tuoi tre migliori racconti. Hai mai pensato di scrivere nuove storie relative all'agenzia AAA Asso?

Sheckley: Sì, l'ho considerato di tanto in tanto, ma ho desistito per colpa della triste condizione del mercaro delle short story, oltre alla sensazione personale che è meglio lasciare riposare il cane che dorme.

Delos: Il tuo romanzo "Mindswap" (Scambio mentale, Mondadori) è dedicato a Paul Kwitney. Mi puoi dire qualcosa in più di lui?

Sheckley: Paul Kwitney era mio cognato molte mogli fa... Vorrei chiedere a chiunque possieda quel libro con quella particolare dedica di strapparla. Non siamo più amici da tempo. Se mai lo siamo stati.

Delos: Tu sei popolare anche tra i tanti lettori di "Playboy" (nota per i nostri lettori di Delos: non andate a ricontrollare i paginoni centrali dei vostri 1000 numeri; non ci sono foto di Robert Sheckley nudo!) Perchè hai deciso di apparire su "Playboy": pagano bene? Pagano in natura? Per avere una scusa a guardare dentro la rivista senza essere rimproverato? Per cambiare pubblico?

Sheckley: Playboy pagava circa dieci volte meglio che il migliore dei mercati fantascientifici. Serve aggiungere altro?

Delos: Qual è il personaggio da te creato che preferisci maggiormente?

Sheckley: Suppongo che sia Marvin Flynn. Il suo è il solo nome che ricordo al momento.

Delos: Mi puoi dire quali sono i tuoi autori di libri preferiti (per favore cerca di evitare te stesso e tutti i tuoi pseudonimi usati negli Anni Cinquanta)?

Sheckley: Molti dei miei autori preferiti sono morti: mi vengono alla mente Italo Calvino, Henry Kuttner, John Collier, Ted Sturgeon, Edgar Rice Burroughs... I miei altri autori preferiti non hanno ancora iniziato a pubblicare.

Delos: Quali sono i tuoi progetti principali per il futuro? Ci possiamo aspettare altri diverenti romanzi dalla tua creatività? Spero proprio di si.

Sheckley: Il primo progetto principale per il futuro, come lo è stato in passato, è quello di cavarmela. Devo finire a breve due nuovi romanzi di fantascienza. Non chiedermi però cosa penso di essi. Non lo so mai fino a quando qualche figura paterna me lo dice.

E ora qualche domanda addizionale di Roberto Quaglia...

Delos: Quali sono le migliori domande che ricordi di avere udito nella tua vita, supposto che ve ne siano di buone?

Sheckley: Mi piace la domanda che chiede: "Cosa ti passa per la testa in questo momento?" E' la domanda a cui non ce l'ho mai fatta a rispondere.

Delos: Quali sono le migliori domande che ti è capitato di porre all'universo, o a qualcun'altro, supponendo che ci sia qualcun'altro, supponendo che ci sia un'universo? E qual è la tua ultima domanda, che senti di star ponendo ora?

Sheckley: La migliore domanda è stata: "Perchè c'è la porpora?". Un'altra buona è: "Perché provi questa compulsione a fare domande?"

Delos: Cosa noti in particolare nell'esistenza?

Sheckley: Esistenza? Buffo, non l'ho mai notata l'esistenza. E' qualcosa tipo un Jello rosa? O è qualcosa che ha inventato Jean-Paul Sartre tra i caffe di Deux Magots?

Delos: Di chi è la convenienza che qualcosa sembri accadere?

Sheckley: E' convenienza di tutti noi, figlio mio. Se non accadesse nulla Dio si sentirebbe molto solo lassù, con tutte le sue Congetture.

Delos: Parlaci del tuo feeling con la musica. Ma cos'è in effetti la musica? O piuttosto, se è troppo difficile, che cosa non è.

Sheckley: La mia teoria sulla musica è che Debussy avrebbe dovuto vivere fino a 112 anni e scrivere almeno dieci volte di più di quello che ha fatto.

Delos: Quale definizione di realtà preferisci, o piuttosto, quale disapprovi meno?

Sheckley: La realtà è ciò che alla fine viene fuori dal mio computer.

Delos: Bene, e questo ci porta ad una Domanda Classica: come definiresti al meglio la Fantascienza?

Sheckley: La fantascienza è ciò che alla fine viene fuori dal mio computer.

Delos: Perchè ci sono luoghi diversi, se non ci sono distanze? Fosti tu a porre questa domanda nella tua short story "Ask a foolish question"(Formulate una domanda - Galassia n. 19 - Ndt)

Sheckley: Sono felice che mi chiediate questo. Mentre rimugino apertamente su questa venatura, vi chiedo di scusarmi.

Delos: Come mai ogni risposta è contenuta nei termini di un problema più ampio?

Sheckley: Perchè il primo giorno Dio disse: "Siano le generalizzazioni", e così è sempre stato da allora.

Delos: Perchè c'è qualcosa, invece che esserci nulla?

Sheckley: Non c'è qualcosa: C'è solo il nulla mascherato da qualcosa che assomiglia molto a Depardieu. Questo, fra l'altro, è il significato reale di cyberspazio.
Bene! Non è stato poi difficile come immaginavo. Ho finito tutte le risposte e ho ancora tempo per plogosticare con rimprovero in maniera fimale. Non lo fareste anche voi?

Traduzione di Luigi Pachì

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