In fisica esiste la teoria dell'unificazione, che tenta di riunificare le quattro forze fondamentali della natura in un'unica superforza in grado di spiegare tutte le interazioni dell'universo. A quanto pare qualcosa del genere sta per accadere anche nella fantascienza, con riferimento al leggendario Isaac Asimov: secondo alcune indiscrezioni che si rincorrono oltreoceano, starebbe per partire il progetto di costruire un nuovo superciclo letterario che comprenda tutta, ma proprio tutta, la sua sterminata produzione letteraria.

Asimov aveva già tentato di collegare i suoi principali e più famosi cicli, quello dei Robot, dell'Impero e della Fondazione, in un affresco di storia futura; un progetto ambizioso riuscito però solo parzialmente, che ha occupato gli ultimi anni di vita del Buon Dottore e che è stato interrotto dalla sua morte, causata dall'Aids nel 1992. Quest'idea deve però aver tormentato Asimov anche nei suoi ultimi giorni, e la testimonianza di ciò si troverebbe in circa una decina di pagine scritte a mano che la vedova di Asimov, Janet Jeppson, avrebbe ritrovato alcuni mesi orsono. In queste pagine lo scrittore avrebbe tratteggiato le linee principali di un progetto letterario teso a intrecciare in maniera più organica e coerente tutte le sue opere importanti, scritte in una carriera durata più di mezzo secolo.

La Jeppson si sarebbe pertanto precipitata da Doubleday, storico editore di Asimov. Entrambi avrebbero steso il progetto definitivo di questo superciclo: si tratterebbe sostanzialmente di un reboot della storia futura asimoviana, nel quale troverebbero posto oltre ai tre cicli classici (Robot, Impero, Fondazione), anche il ciclo per ragazzi di Lucky Starr e quello di Norby il Robot.

Ma non finisce qui: sarebbero previsti collegamenti precisi e circostanziati anche alle trame di romanzi non facenti parte di cicli, tra i quali Neanche gli dei (The Cods Themselves), Nemesis, Notturno (scritto a quattro mani con Robert Silverberg), La fine dell'eternità, Il figlio del tempo, Robot NDR113, Viaggio allucinante e Destinazione Cervello, nonché alla trilogia dei romanzi della Fondazione scritti dopo la morte di Asimov da Greg Bear, Gregory Benford e David Brin. Tutte queste storie verrebbero riunite in un unico corpus narrativo, in cui le trame si intreccerebbero mediante una serie di artifici narrativi che, al momento, non sembrano facilissimi da immaginare.

Ma poiché le ragioni del marketing sembrano sempre averla vinta, nell'intento di sfruttare al massimo l'iniziativa, Doubleday avrebbe intenzione di inserire nel superciclo anche le trame di romanzi e racconti che poco hanno a che vedere con tutto il resto. Ci si riferisce a molti dei racconti di fantascienza contenuti nelle numerose antologie pubblicate nel corso degli anni e, addirittura, ai racconti gialli appartenenti ai cicli dei Vedovi Neri dell'Union Club, nonché ai racconti fantasy che avevano come protagonista il demonietto Azazel. Tutto questo magmatico materiale verrebbe pubblicato in nove o dieci volumi, per un totale di circa 7.500 pagine, all'interno di un piano editoriale che si estenderebbe fino al 2020.

La domanda a questo punto è: chi mai se la sentirebbe di sedersi davanti a un computer e iniziare a scrivere tutto questo? Ovviamente un autore da solo non basterebbe, pertanto l'editore avrebbe già messo in allerta un nutrito gruppo di scrittori affermati, disposti a dividersi il lavoro. Fra questi i citati Brin e Benford avrebbero già accettato, forse anche interessati alla possibilità di vincere il nuovo e già ambito premio Zelazny. Fra gli scrittori contattati e disponibili ci sarebbero però nomi del calibro di Charles Stross, Neil Gaiman, Joe Lansdale, Nancy Kress, Robert Sawyer e altri ancora. Si vocifera inoltre di un interessamento nientemeno che di William Gibson, peraltro non confermato da nessuna fonte.

Insomma, il Superciclo asimoviano starebbe per vedere la luce, e una cosa è certa: se questo progetto andrà veramente in porto, niente sarà più come prima.