Pasquale Qualano è uno degli ultimi disegnatori italiani ad essere stato cooptato dalla Marvel, la mitica casa editrice americana di fumetti. Giovanissimo, Qualano si è confrontato on il personaggio di She-Hulk, disegnando ben due albi già usciti negli Stati Uniti e di prossima pubblicazione anche in Italia. She-Hulk è un supereroe creato dai grandi Stan Lee (testi) e John Buscema (disegni), nel 1980. Il suo vero nome è Jennifer Walters e come il suo nome di battaglia tradisce, è la cugina di Bruce Banner, ossia di Hulk. Ha ottenuto i suoi poteri dopo una trasfusione di sangue da suo cugino, ma a differenza di quest’ultimo riesce a controllare la sua trasformazione da normale donna a She-Hulk.

Abbiamo intervistato Pasquale Qualano - in occasione del recente evento Panini Impact della Panini Comics svoltosi a Napoli lo scorso 7 febbraio, presso lo Star Shop - proprio su questa sua esperienza americana, che per il giovane disegnatore italiano rappresenta sicuramente sia un punto d’arrivo sia un punto di partenza.  

La tua formazione è molto particola, visto che provieni dal mondo della scultura. Quanto ti ha aiutato nel momento in cui sei passato al mondo del fumetto?

È vero, ho frequentato l’istituto d’arte e mi sono appassionato anche alla scultura, una passione che devo dire è di famiglia, visto che sia il mio bisnonno incideva sui gusci di tartaruga, lavorando l’avorio e insegnando Storia dell’Arte. Mio nonno lavorava il cammeo e il corallo e infine i miei zii sono scultori di arte sacra. Io stesso mi cimento con la scultura e devo dire che questa formazione sul campo mi è stata molto d’aiuto quando ho cominciato a disegnare fumetti.

Come hai reagito alla notizia che avresti disegnato She-Hulk per la Marvel?

È stato uno shock. All’inizio ho provato una gioia immensa, poi quando ho cominciato ad assorbire la notizia, sono subentrate delle regole che mi sono dato da subito, come essere preciso nella consegna delle tavole e rispettare, quindi, i tempi che mi erano stati assegnati. Lavorare per la Marvel è stata, comunque, la realizzazione di uno dei miei sogni.