Time Odyssey è l’ultima trilogia scritta da Arthur C. Clarke prima della sua morte. In questi giorni viene ristampato il primo volume, L’occhio del tempo (Time’s Eye, 2004). La serie di libri è stata scritta con la collaborazione di Stephen Baxter, noto autore di romanzi di fantascienza che da tempo collaborava con Clarke.

Questo primo romanzo della trilogia parte dal presupposto che il nostro pianeta è sempre stato sotto osservazione, e questo ci ricorda il famoso racconto La sentinella.

Il romanzo si apre nell’anno 1885, precisamente tra l’Afganistan e l’India. Durante uno scontro tra le truppe britanniche e i ribelli avviene uno scolvolgimento temporale che sconvolge la storia della Terra in tante tessere che vengono ricomposte senza alcuna logica.

Si crea in pratica un nuovo pianeta, Mir, formato da migliaia di “schegge temporali” e in “quel” tempo appare un primate preistorico e atterra un elicottero dell’Onu  proveniente dall’anno 2037.

Testimoni dell’accaduto sono oltre che la pattuglia britannica anche gli inviati speciali del tempo: Rudyard Kipling e Joshua White.

A questo punto tutti sono dei naufraghi temporali, anche le armate di due grandi condottieri: Alessandro Magno e Gengis Khan.

Gli autori.  Arthur C. Clarke (1917–2008)  è conosciuto da tutti come un grandissimo scrittore. In Italia molti lettori scoprirono la fantascienza acquistando il primo numero di Urania con il suo famoso romanzo Le sabbie di Marte. Anche chi non legge fantascienza ne conosce il nome non fosse altro per il successo mondiale del film 2001: Odissea nello spazio.

Stephen Baxter è nato in Inghilterra nel 1957, è laureato in matematica e in ingegneria ed è uno degli autori inglesi più affermati. Ha vinto vari premi e ha scritto complessivamente oltre trenta romanzi. Purtroppo in Italia sono state tradotte pochissime sue opere.

La quarta di copertina. La Terra è sempre stata osservata, studiata e, forse, sorvegliata da una razza aliena imperscrutabile che, nel corso della storia umana, ha lasciato traccia di sé soltanto una volta, con un enigmatico e inviolabile monolito nero. Ma adesso questa forza sembra decisa a intervenire sul destino dell’umanità, in particolare in una zona del pianeta che, nel corso dei secoli, è stata crocevia e scenario di avvenimenti epocali: la frontiera tra il subcontinente indiano e l’Asia centrale. E proprio in queste terre aspre, contemporaneamente all’improvvisa comparsa di alcune misteriose sfere argentee, si genera un collasso temporale che scardina e riorganizza le tessere della Storia senza nessun disegno apparente. E così, incomprensibilmente, un gruppo di soldati inglesi fedeli alla regina Vittoria prima cattura un primate preistorico e poi incontra l’equipaggio di un elicottero ONU in missione nell’Afghanistan del 2037...

Arthur C. Clarke; Stephen Baxter, L’occhio del tempo (Time’s Eye, 2004), traduzione di Gianluigi Zuddas, Editrice Nord, collana Cosmo Biblioteca 23, pagg. 367, euro 9,00.