Thomas Hobbes diceva che la sua unica passione è stata la paura. Per lei, dal punto di vista cinematografico, qual è il senso di raccontare questa emozione?

Su un set puoi percepire la commedia, il dramma, ma non hai alcuna idea della paura. È un sentimento che tu manifatturi dopo in postproduzione ed è un processo affascinante per ogni regista. La creazione della tensione è fondamentale per un cineasta: soprattutto per me.

Chi è il suo regista preferito?

Akira Kurosawa il cui lavoro è diverso da ogni altro regista della storia del cinema. È superiore a ogni altro regista, perché nessun altro ha saputo combinare come lui entertainment e arte in un corpo di lavori tanto importanti e completi. Il suo è un cinema di intrattenimento che, però, è permeato di grandi valori artistici. Kurosawa è un modello che non potrò mai eguagliare. E questa è una cosa buona…