I supereroi di Heroes stanno vivendo un periodo travagliato: incastrati in una marea di storyline senza via d'uscita, gli spettatori in lenta ma inesorabile discesa e poche idee ben confuse.

La terza stagione, partita con i suoi solidi sei punti di rating, è arrivata alla settimana scorsa a toccare i 4,9/7, dato rilevato dalla Nielsen, che sarà obsoleto, ma è ancora totalmente applicato dalle principali emittenti Usa.

Il problema è che, se Heroes andasse in onda sulla CW, un dato del genere sarebbe festeggiato come l'alba di una nuova era. Anche alla Fox sarebbe considerato un risultato soddisfacente. Ma se voi foste tra i soci delle tre sorelle ABC, CBS e NBC, questi numeri vi farebbero vedere nero, per un motivo molto semplice: i soldi che ci avete speso.

In questo caso la NBC ha deciso che doveva trovare un colpevole e ha scelto due nomi: Jesse Alexander e Jeph Loeb, produttori esecutivi e sceneggiatori al momento al comando della serie.

Il dato interessante è che Loeb ha un passato nei team di Lost e Smallville, mentre Alexander arriva sia da Lost che da Alias, per cui non li si potrebbe definire due sprovveduti.

Ciononstante, la NBC li ha accusati di erratica direzione creativa e di aumento spropositato del budget, che ha raggiunto i 4 milioni di dollari a episodio e portato la serie, per usare le parole di SyFy Portal "on the verge of cancellation", ovvero sull'orlo della cancellazione.

Così, per SciFi.com, Tim kring si è ritrovato con la necessaria incombenza di semplificare le storyline e focalizzarsi sullo sviluppo dei personaggi.

Secondo il sito, Kring negli ultimi tempi aveva delegato troppe responsabilità ai due sceneggiatori sopra indicati e proprio a lui è toccato dare loro la pessima notizia, dopo l'ordine ricevuto dall'alto, ovvero la NBC e la Universal Media Studios.

Kring ha assicurato che porrà rimedio alle critiche mosse dal pubblico, ovvero una struttura narrativa troppo complessa, per tornare allo schema è più consono per la serie, ovvero il tono da fumetto "male contro bene", nonché l'approfondimento dei personaggi, invece di inserire costantemente colpi di scena multipli.

Quindi, per quello che riguarda ciò che resta della terza stagione, Kring dovrà cominciare a spezzare la catena delle storyline e ridefinirne il tono.

Il tutto mentre Life on Mars si tiene stretti i suoi 5,7/10 punti, mentre Eleventh Hour naviga addirittura nei 7.7/13. Nei dati manca al momento Fringe perché si è presa una pausa di ben due settimane.

Ma i dati sono inconfutabili: al pubblico il fantastico piace, ma evidentemente non proprio tutto.