Ben venga qualsiasi progetto che esuli dall'usurato "moriremo tutti" e meglio ancora se si riscopre il valore salutare di una risata, cosa che negli ultimi anni sembrava diventata un'idea almeno sediziosa.

Ma evidentemente, tra una catastrofe e l'altra, qualcuno trova ancora il tempo di cercare nuove strade per la fantascienza, nello specifico il trio Rob McElhenneyCharlie Day e Glenn Howerton, gli autori della sitcom C'è sempre il sole a Philadelphia. La quale ha peraltro una nascita alquanto diversa dal solito: girata con una videocamera digitale dagli stessi autori (che sono anche gli attori), il budget del pilot è stato stimato dagli stessi autori "il costo delle cassette usate per girarlo" e comunque al di sotto dei 200 dollari.

I tre hanno venduto alla Fox il soggetto della serie Boldly Go Nowhere, il cui titolo si riferisce alla frase originale che apriva la versione classica di Star Trek, ovvero il notissimo "to boldly go where no man has gone before".

Va specificato  che nella traduzione italiana la parola "boldly" (audacemente) si perdeva, e la frase diventava "fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima".

Tony Hale, il robot.
Tony Hale, il robot.

Volendo tradurre il titolo, in pratica invece di andare "laggiù deve nessuno è mai giunto prima", la nuova serie andrà "audacemente da nessuna parte".

Il protagonista sarà Ben Koldyke, che intepreterà il poco onesto comandante di una nave spaziale, il cui equipaggio è composto anche da Tony Hale (visto nella geniale Arrested Development), nel ruolo di un robot che è convinto di essere superiore agli umani.

La serie seguirà le poco serie peripezie di questo sconclusionato equipaggio, con un tono che ricorda non poco la geniale e iconoclasta Guida galattica per autostoppisti.

Come dire: c'è sempre il sole nello spazio.