A Soho, tra Oxford Street e Piccadilly Circus, c'è Inamo, un ristorante fusion dove potere giocare a battaglia navale, ordinare un cabernet e l'anatra alla pechinese, guardare il cuoco che vi prepara l'ordinazione e prenotare un taxi dopo aver scelto il locale dove trascorrere il dopocena, senza alzarvi dal vostro tavolo e tantomeno avere a che fare con un cameriere.

Tutto questo è reso possibile dall'utilizzo di una tecnologia inconsueta, raffinata ma tutto sommato semplice: ogni tavolo dispone di un'area sensibile al tatto, una sorta di touchpad, e sul tavolo stesso (compresi i piatti, rigorosamente bianchissimi) un proiettore fissato al soffitto proietta un'interfaccia, realizzata in Flash, dalle molte funzioni.

Il computer che gestisce questa sorta di ologramma degno di Star Trek permette, tanto per iniziare, di scegliere con un click, come se fosse lo sfondo di scrivania del pc, l'immagine che verrà proiettata sul tavolo al posto della tovaglia.

Poi si potrà sfogliare il menù e la carta dei vini rigorosamente virtuali ed interattivi, scegliendo con un click le portate che il sistema visualizza direttamente sul piatto, a mo' di simulazione.

L'ordinazione effettuata verrà immediatamente, e senza rischio di incomprensioni col cameriere, trasmessa alla cucina. Nell'attesa, si può osservare attraverso una webcam ciò che avviene in cucina, ingannare il tempo sfidando i commensali a battaglia navale, pianificare il resto della serata (per ora solo presso locali preselezionati indicati su una cartina stile google maps, con pop-up che danno informazioni sul locale indicato) e persino prenotare il taxi.

Ovviamente la flessibilità propria delle soluzioni software permetterà di moltiplicare le funzioni e i servizi disponibili, arricchendo e variando l'esperienza intorno al cibo vero e proprio.

Andrea Gori, inviato di Kelablu, uno dei blog di gamberorosso.it, ha indagato di persona per sperimentare questa inedita esperienza gastronomico-tecnologica, al prezzo per niente virtuale di 160 sterline (circa 230 euro) in due... forse la differenza maggiore con il replicatore e il ponte ologrammi di trekkiana memoria è proprio questa.