Dopo aver visto il pre air della versione americana di Life On Mars - ecco la recensione di Angelo Rossi - ci sentivamo di dire che una delle poche cose salvabili era l'interpretazione di Colm Meaney, che nei panni di Gene Hunt sembrava l'unico di tutto il cast adatto al ruolo.

La produzione americana è rimasta altrettanto insoddisfatta di questo primo episodio pilota quanto lo siamo rimasti noi, e ha deciso di fare pesanti cambiamenti. Oltre a chiedere alla BBC di poter modificare la storia originale, e in particolare il motivo per cui Sam Tyler dopo un incidente d'auto si ritrova nel 1973, hanno deciso di eliminare l'elemento che stonava: hanno fatto fuori proprio Colm Meaney.

Curiosamente la scelta non è caduta su un palestrato o una pin up, criterio seguito per il resto del cast, ma su un altro bravo attore, il cui nome è certamente più di richiamo di quello del povero Meaney. Si tratta di Harvey Keitel, settant'anni l'anno prossimo, attore cinematografico che ha esordito con Scorsese e ha avuto i suoi momenti di gloria soprattutto grazie a Quentin Tarantino, con i ruoli in Le iene e in Pulp Fiction. Per Keitel si tratta della prima esperienza in un serial televisivo.

Purtroppo, è rimasto invariato l'attore protagonista, il granitico e inespressivo Jason O'Mara sul quale il giudizio non potrebbe essere positivo anche senza il peraltro inevitabile confronto con John Simm.