Quest'anno il Festival del Cinema di Venezia presenta sarà un'edizione che resterà nel cuore degli appassionati di animazione giapponese. Infatti a sfidarsi per il Leone d'Oro ci saranno due titani del calibro di Hayao Miyazaki e di Mamoru Oshii. Se per il primo la notizia di una sua partecipazione alla manifestazione che si tiene dal 27 agosto al 6 settembre era nell'aria fin dall'avvento delle prime voci riguardo il suo nuovo film Ponyo, la partecipazione di Oshii con il suo The Sky Crawlers ha colto tutti di sorpresa.

I due registi non sono certo nuovi alle passerelle del cinema che conta: Miyazaki, si sa, ha conquistato nel 2002 l'Orso d'Oro a Berlino e l'Oscar per La Città Incantata, ha vinto nel 2005 il Leone d'Oro alla Carriera e ha partecipato in concorso al festival con Il castello errante di Howl nel 2004. Il suo Lupin III Il castello di Cagliostro è stato il primo anime presentato a un festival internazionale a Cannes nel 1979; Oshii invece nel 1995 è stato il primo regista giapponese a presentare un film d'animazione in concorso, sempre al festival di Venezia (il quale ha sempre avuto un occhio di riguardo per i film orientali, basti guardare quanti film mediorientali ed estremo orientali sono stati insigniti del Leone), e nel 2005 ha presentato a Cannes in concorso Ghost in the Shell 2: Innocence.

Sarà curioso e interessante vedere chi avrà la meglio tra i due, artisti acclamati in tutto il mondo eppure così radicalmente diversi. Uno, Miyazaki, capace di trasporre sul grande e sul piccolo schermo favole e mondi meravigliosi, creatore di un'epica e di un mondo fantastico autentico ed originale, che non si è piegato alla moda dell'utilizzo della computer graphica in stile Pixar o all'umorismo cattivo e citazionista che da I Simpson in poi ha contagiato tutto il cinema d'animazione americano. Le sue opere dietro l'aspetto magico e fantastico si sono sempre fatte portatrici di messaggi serissimi e l'hanno fatto molto meglio di tanti altri film con attori in carne ed ossa.

Poi c'è l'altro, Oshii. Il regista che ha reso un anime nient'altro che carino come Patlabor famoso in tutto il mondo grazie a due lungometraggi capolavoro, Patlabor e Patlabor 2. Il regista di Ghost in the Shell, senza cui non sarebbe mai nata la scintilla creativa per realizzare Matrix. I suoi film sono iperrealisti e cupi, le trame di fondo dei suoi film complesse e critpiche e lunghi momenti di silenzio si alternano a scene di azione frenetica e a interminabili dialoghi di stampo filosico tra i personaggi. Potrebbe sembrare il cocktail perfetto per un'autentica ciofeca, eppure finito di visionare un suo film non si può fare a meno di pensare che qualcosa di importante sia stato detto.

Quale film piacerà di più alla giuria? Siamo neutrali e ci compiaciamo intanto per il traguardo raggiunto. Solo una postilla per i distributori, nella speranza che trattino meglio questi due film di Paprika di Satoshi Kon, che ha avuto una distribuzione misera (mentre in America i suoi film li distribuisce senza problemi la Dreamworks) e ha partecipato in concorso alla scorsa edizione del Festival di Venezia.