La fabbrica dei bambini si può definire un romanzo a metà strada tra il gotico e la fantascienza.

L'autore è il fiammingo Stefan Brijs, nato nel 1969, che vive attualmente vicino ad Anversa. I suoi scritti sono sono noti in Belgio e Olanda ma è con il presente romanzo che ha avuto un clamoroso successo in quei paesi prima e in altri successivamente. Sono in corso traduzioni in Germania, Grecia, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti.

Le vicende narrate nel romanzo si svolgono nel 1984. Il dottor Hoppe rientra nel suo paese natio e con se porta tre bambini, tre gemelli assolutamente identici anche in un difetto fisico abbastanza raro: hanno la testa spaccata come una sorta di “labbro leporino” che si estende per tutto il loro viso. A rendere strano il tutto è il fatto che il dottore non ha una moglie, una madre per i tre gemelli. La strana famiglia vive assolutamente ritirata di tutti. Solo una persona, Charlotte, ex insegnante elementare, potrà entrare nella casa di questo misterioso dottore e dei suoi tre bambini.

Cosa si nasconde dietro tutto questo? Da dove vengono questi “strani” gemelli? Sono forse frutto di magia o di esperimenti scientifici?

La quarta di copertina: Dopo quasi vent’anni di assenza il dottor Hoppe ritorna nella sua cittadina d’origine in compagnia dei figlioletti: tre gemelli identici in tutto, anche nella loro anomalia fisica. L’inatteso arrivo turba la vita del paese, quattro case incastonate tra le valli al confine tra Belgio, Olanda e Germania. Gli abitanti iniziano a spiare i movimenti della strana famiglia, a interrogarsi sull’assenza della madre, sul misterioso viavai di materiali da laboratorio, e sul bizzarro comportamento dei bambini, solitari, inespressivi, silenziosi. Col passare del tempo, all’interno della comunità la popolarità del dottore cresce grazie ad alcune guarigioni miracolose; ma il suo atteggiamento sfuggente e il mistero che aleggia intorno ai figli, sempre costretti tra le mura domestiche, alimentano voci sulla possibilità che siano affetti da una grave malattia. La sola presenza ammessa nella casa del medico è Charlotte, un’ex insegnante elementare che si dedica alla cura dei bambini, e che finirà per ritrovarsi al centro di una tela di ragno dalla quale non sarà possibile alcuna via di fuga.La fabbrica dei bambini è un romanzo sulla fragilità umana, sui tanti segreti e silenzi che accompagnano la nostra vita e, insieme, sulle imprevedibili conseguenze della ricerca e della sperimentazione scientifica.

Stefan Brijs, La fabbrica dei bambini (De angelenmaker, 2005) Traduzionedi  Franco Paris, Fazi Editore, collana Le strade, pagg. 494, euro 19,00.