Era febbraio e suo padre era soltanto capace di parlare della sua morte imminente, giurando disperatamente di vedere stormi di Tori volanti che si radunavano appositamente per lui, particelle dalle ali maculate galleggianti come falde di cenere dentro i vorticosi fumi sfolgoranti del confine settentrionale del mondo.

Un’anima fredda all’interno di un gelido appartamento di Lungo Binari, sul lato dei Binari, il vecchio era preda di scatti deliranti e inconsulti quando Diego Patchen si costrinse a una visita filiale, come se avesse accumulato tutte le sue continue paure e recriminazioni fino all’arrivo del suo unico figlio. Diego pensò di cogliere nei terribili vituperi del padre una nota di orgoglio selvaggio, come se la supposta quantità di Tori alati necessari a trascinare quel vetusto peccatore nel luogo del suo fato dopo la morte meritasse un qualche tipo di applauso ostinato.

Quel mese il Sole Stagionale era completamente sparito dal cielo, e neve mista a fango riempiva le fogne di Strada Maestra, come se tutti i carretti dei venditori di ghiaccioli avessero rovesciato il loro contenuto sia sul lato dei Binari che sul lato del Fiume. (Era forse in grado il distante e solitamente impercettibile calore del Lato Sbagliato dei Binari fondere parzialmente il ghiaccio accanto al marciapiede corrispondente, mentre le fredde nebbie dell’Altra Sponda gelavano più saldamente il canale di scolo ghiacciato che correva in parallelo? Forse sì o forse no. Vero, durante l’estate i residenti degli edifici sul lato dei Binari asserivano di soffocare dal caldo più dei loro dirimpettai lungo la Strada Maestra, mentre annunciavano un compensatorio abbassamento del termostato durante l’inverno. Ed era ugualmente vero che gli abitanti dellato del Fiume tremavano un po’di più durante l’inverno, ma si facevano un vanto della frescura delle loro abitazioni durante i giorni di afa terrificante nel periodo dell’ascesa del Sole Stagionale. Diego, però, affidandosi al razionalismo tipico dei creativi, era propenso a credere che nessun effetto delle regioni antipodiche fosse reale, ma si trattasse invece di reazioni psicosomatiche dovute alla rispettiva vicinanza ai Binari o al Fiume.) Uscire per far visita al vecchio padre era una faccenda poco gradevole già nel migliore dei climi, e assolutamente stancante in questo periodo dell’anno.

Diego viveva nel distretto di Gritsavage.

Popolazione: circa 100 mila abitanti, distribuiti per un centinaio di Isolati; attuale Sindaco:il decisamente intransigente Jobo Copperknob; ambiente: a dispetto del fosco appellativo, piuttosto acculturato e congeniale; abitazione di Diego: un appartamento con vista sulla Strada al 10.394.850 Isolato di Strada Maestra, sopra un fruttivendolo chiamato Gimlett’s.

(Suo padre abitava solo pochi Isolati verso Ponente.) L’edificio in arenaria azzurra che ospitava Diego e i suoi vicini occupava il lato lungo il Fiume di Strada Maestra.

Sia vista sulla Strada che lungo il Fiume:delizioso. (Non sempre, però. Diego non di rado trasaliva al ricordo di un’infanzia fatta di fosche giornate e notti spaventose nello stesso appartamento che ora alloggiava il morente Gaddis Patchen. Il sussurro quasi subliminale delle lontane fiamme del Lato Sbagliato dei Binari gettavano ombre stravaganti sopra le pareti della cameretta del piccolo Diego, a prescindere dalla decisione con cui provava ad abbassare le tapparelle incerate della finestra prima di dormire. E i vetri della stessa finestra tremavano al passaggio regolare dei treni diretti verso Levante. Quello che Diego godeva al giorno d’oggi, se lo era guadagnato con i suoi sforzi, non l’aveva ereditato senza far nulla.) In questa grigia mattina invernale il giovane oziava così bene nel letto che trovava difficile svegliarsi del tutto. Aveva tirato tardi con gli amici la notte precedente (tra troppe sigarette, un eccesso di discorsi stravaganti e un flusso costante di birra scura Rude Bravo dal vicino distretto di Skankbush) e adesso ne pagava le conseguenze. Avviluppato dalle lenzuola appiccicose, l’umor nero mattutino gli consentiva di contemplare soltanto le molte ingiustizie che aveva subito nella sua esistenza, piuttosto che le glorie arrivate come compensazione. Perciò, la parata di pensieri comprendeva cose tipo: Il suo disprezzabile e caparbio padrone di casa, Rexall Glyptis, che da mesi a questa parte non era ancora riuscito a far venire nemmeno un semplice apprendista idraulico a riparare i radiatori nel suo appartamento, una mancanza resa ancora più seccante dal fatto che il vapore caldo era di per se stesso un bene gratuito, incanalato sotto ogni Isolato come parte dell’ineffabile infrastruttura della Città Lineare.

Il suo miglior amico, l’impulsivo Zohar Kush, che aveva scoperto il saloon nell’Isolato 10.395.001 di Strada Maestra, chiamato The Lookalike Boys, dove la Rudy Bravo correva come un suicidio liquido, e che aveva insistito per ingaggiare una gara di bevute con alcuni Shankbush locali.

La nuova amante di Kush, la capricciosa Milagra Eventyr, la quale, trovandosi a un certo punto di quella confusa e annebbiata serata sensualmente abbracciata a Diego, aveva precipitato uno scontro con la fidanzata di Diego, la formidabile Volusia Bittern.